Novità ed eventi

30/11/24

IN RESIDENZA TORRIANI IL CALOROSO CONGEDO DEL CDA

La sala per eventi al piano terra di Residenza Torriani, ha ospitato venerdì 29 novembre il saluto del Consiglio di Amministrazione, giunto a scadenza dopo 5 anni di mandato, allo staff di Fondazione Città di Cremona. Un momento informale nel quale la presidente Uliana Garoli, affiancata vice Fiorenzo Bassi e dai consiglieri Giancarlo Bosio, Roberto Galletti e Paola Romagnoli, è stata ringraziata dal segretario generale Lamberto Ghilardi a nome di tutti i presenti, tra i quali anche il presidente del nuovo collegio dei revisori, Davide Bonacorsi e i componenti del collegio che ha seguito la Fondazione negli ultimi cinque anni: il presidente Matteo Ceni, Michele Cesura e Francesca Biondelli. Presente anche Paolo Stella, revisore unico di Cremona Centro srl e Tiziana Cordani, storica dell'arte, per tanti anni conservatore della collezione artistica della Fondazione.

Cinque anni intensi, con tante iniziative che hanno trasformato il volto di alcuni luoghi cittadini, da palazzo Fodri con il rifacimento delle facciate alla palazzina storica di Cremona Solidale, dal complesso di alloggi protetti e giardino di via XI Febbraio 56 con la nuova comunità per disabili gravi, agli appartamenti messi a reddito per affitti brevi proprio in via Torriani. Tanti spazi per il welfare ma anche per la cultura, il tempo libero e l'aggregazione, nell'ottica di una città sempre più inclusiva, che non lasci indietro nessuno.

"Tanto è stato fatto ma tanto resta da fare", ha detto Garoli, rimarcando il valore del lavoro di squadra che ha consentito di portare avanti tanti progetti.

 

10/11/24

UN GRANDE PASSATO PER GUARDARE AL FUTURO: FESTEGGIATI I 100 ANNI DELLA "LAZZARO CHIAPPARI"

Un compleanno dal sapore particolare, quello che si è celebrato la mattina di domenica 10 novembre nella Sala del Consiglio di Fondazione Città di Cremona, per l'associazione Lazzaro Chiappari che da 100 anni rappresenta e sostiene gli allievi e gli ex allievi degli Orfanotrofi ed Manini di Cremona.

Dopo aver consegnato la pergamena di "Amici dell'associazione" a Uliana Garoli, Rosita Viola e Maura Ruggeri, il presidente Fiorenzo Bassi ha ricordato il motto, "per dolorem ad amorem", che condensa l'universalità dei principi a cui l'associazione si ispira ancora oggi: aiutare chi è in difficoltà a realizzare una vita il più possibile serena. "Gli ex allievi si sono fatti carico di aiutare chi tra loro non ce l'aveva fatta", ha detto dopo aver ricordato lo storico presidente Arnaldo Scazzoli scomparso due anni fa. "L'essere orfani e aver vissuto lontano dagli affetti della famiglia, è stato alla base della nascita della nostra associazione. Un tempo erano gli orfanotrofi, oggi le Comunità per minori: cambiano le istituzioni, resta lo stesso spirito".

"Questi centi anni segnano una tappa di un percorso che vogliamo percorrere anocra. Vogliamo incontrare le fragilità diffuse, anche fuori dalle comunità, ad esempio dentro le famiglie che per difficoltà economiche o sociali non riescono a garantire opportunità ai ragazzi".

"La 'Chiappari', nata come associazione di mutuo soccorso ed assistenza agli ex allievi e agli allievi presenti, è stata un anticipatrice degli attuali servizi sociali" ha aggiunto ancora Bassi, che ha poi ricordato la figura di Lazzaro Chiappari, per 40 anni reggente degli istituti Orfanotrofi e Manini su indicazione della Congregazione della carità, rendendo così onore all'uomo e alle istituzioni. "Questo mi dà lo spunto per ricordare un altro dei valori morali insiti nel sodalizio: la riconoscenza per quanto ricevuto".

E il fatto che due ex sindaci, Tarquinio Pozzoli e Attilio Botti, ex allievi di questi istituti, ebbero modo di emanciparsi dall'iniziale situazione di difficoltà, è il segno tangibile dell'importanza degli orfanotrofi nel dare la possibilità a tutti di avere un'istruzione e occupare ruoli di rilievo nella società.

"Credo che anche per Arnaldo Scazzoli questa sia una giornata importante, è come se oggi fosse ancora qui", è poi intervenuta Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona. "Oggi festeggiamo anche il 20° compleanno della Fondazione. Per 10 anni abbiamo lavorato in modo molto stretto con Fiorenzo Bassi, indicato dalla 'Chiappari' come membro del nostro cda di cui è vicepresidente. Cè un filo molto forte tra la 'Chiappari' e la nostra Fondazione, che continua a legarci. Gli amici di Vercelli e di Milano sono testimoni di cosa significasse essere accolti in un periodo tragico della nostra storia, quello della guerra. Nelle cerimonie di questa mattina - la messa, la deposizione della corona alla lapide dei caduti - risuonano i valori del passato, quella disciplina che si viveva in questi istituti nel passato. Istituzioni di questo genere sono fondamentali e importanti, lo vediamo ancora oggi nell'accoglienza che riserviamo ai giovani che arrivano nella nostra città".

La presidente ha poi rivolto lo sguardo al presente e al futuro: il palazzo della Fondazione è infatti la sede logistica del progetto "Giovani in centro", su cui è impegnato il Comune per creare spazi di aggregazione e di vita negli spazi dell'ex ospedale. Citando il libro del sociologo Mauro Ferrari "Noi siamo erbacce", "il mondo non è un giardino giapponese - ha detto - dove tutto è in ordine. Il mondo è come un prato dove fioriscono erbe e fiori di tutti i tipi e anche l'erbaccia che vorremmo estirpare ha le sue caratteristiche: la diversità ci anima e ci fa avanzare, siamo in un mondo in cui la diversità fa la ricchezza. Questo è il messaggio che ci lascia la 'Lazzaro Chiappari' nel voler dare l'opportunità di raggiungere i propri obiettivi a tutti i giovani, tramandando i valori e rendendoli reali nella società di oggi, così complessa".

Il sindaco Andrea Virgilio ha ricordato la lunga storia di "questi luoghi attraversati da diverse pratiche della solidarietà è importante reinterpretare le loro funzioni". Citando i documenti, le fotografie e le divise che raccontano i 100 anni di storia dell'associazione, esposti nell'atrio, "mi hanno colpito molto i racconti delle persone che hanno vissuto queste istituzioni: la mantella, le divise, il rigore, la disciplina, ma anche il senso dell'abbandono e poi gli strumenti dell'emancipazione, la musica, lo sport. Nell'istituto c'era di tutto, dalla ribellione alla solidarietà, questo rappresenta ancora oggi una sfida attuale rispetto ad altri profili della fragilità".

Il sindaco ha poi parlato della sfida più grande che deve affrontare un'amministrazione pubblica nel progettare interventi di welfare, ossia costruire una relazione umana che vada oltre le competenze professionali: "Le città devono gestire un mondo che bussa alle porte, la globalizzazione arriva nelle nostre città. E per gestirla non c'è solo bisogno di nuove competenze, abbiamo bisogno dell'esercito della relazione. C'è un paradosso: gli stessi volontari sono chiamati ad acquisire sempre nuove competenze, ma allo stesso tempo sono essi stessi fragili perchè è difficile tenere in mano le redini della relazione. Serve una comunità operosa che si faccia carico di queste cose, e voi - ha concluso rivolgendosi ai soci del sodalizio - lo state facendo e siete un esempio di buona pratica".

Sono poi intervenuti i rappresentanti delle associazioni "sorelle" della 'Chiappari', gli ex Martinitt ed ex Stelline di Milano e gli ex Ciudìn di Vercelli, che hanno ricordato i valori di rispetto e rigore che caratterizzavano la vita in orfanotrofio, valori che sembrano così lontani dalla gioventù di oggi. "Ai ragazzi delle comunità – ha detto il presidente dei Martinitt Sandro Bacciocchi  - oggi dico: se volete farvi una famiglia, avere un lavoro, restare nel nostro paese, pensate a quello che vi è stato offerto. Oggi siete più liberi di come eravamo noi, avete tutte le possibilità offerte dalla modernità. Quando uscirete dall'istituto, affrontate la vita reale, le avversità della vita, ma pensate positivo e soprattutto abbiate degli obiettivi da raggiungere. Solo con la vostra volontà riuscirete ad ottenere ciò che desiderate". Un caloroso invito al senso di responsabilità è poi giunto dal presidente degli ex Ciudìn Luigi Casalino.

La mattinata si è conclusa con i riconoscimenti ai ragazzi delle comunità per minori gestite dalla coop. Sentiero, con cui l'associazione collabora da anni.

 

12/10/24

Travolgente energia dei Sueño nel polo di via XI Febbraio

Il gruppo musicale Sueño ha animato con la sua energia travolgente il pomeriggio dei residenti negli alloggi protetti di casa Barbieri – Raspagliesi e dei ragazzi delle comunitá per minori del Civico 81, in un dialogo tra generazioni che è al centro del progetto di recupero del giardino tra via Bonomelli e via XI Febbraio, aperto al pubblico e ai residenti della zona.
Il concerto di giovedi 10 ottobre era stato pensato proprio per svolgersi in giardino, luogo di aggregazione sempre più frequentato e rivitalizzato grazie alal cura degli spazi verdi da parte delle diverse realtà sociali operanti nel contesto e dalle scuole del quartiere: Realdo Colombo, Liceo Artistico, Sacra Famiglia.

Si è svolto invece, per le incognite del meteo, all'interno di Civico 81, trascinando il pubblico in un vorticoso gioco di suoni e colori sulla base di celebri composizioni di Astor Piazzolla rivisitati in base alle caratteristiche dei sei musicisti del gruppo: Andrea Coruzzi (bandoneon), Alessandro Creola (sax), Matteo Chirivì (chitarra elettrica), Alessandro Zezza (tastiere), Luca Marchi (basso), Martino Mora (batteria). Pezzi come le Quattro Stagioni, Oblivion, Romance del Diablo, La Muerte del Angel, Libertango, assumono quindi una veste più moderna.
“Siamo appassionati del tango e di tutte le emozioni che dal tango scaturiscono, malinconia, passione, dolcezza”, spiega Andrea. “Abbiamo cercato di portare dentro questo mondo una visione che nasce dalle peculiarità di ciascuno di noi e da qui nascono le influenze dal jazz, dal pop, dalla musica classica e da quella contemporanea”. Sassofono al posto del violino, basso invece del contrabbasso, innesto della batteria: in questo modo la formazione - con all'attivo collaborazioni importanti come con Paola Folli e Monica Hill e la partecipazione all'Emiila Romagna festival - riscrive e attualizza brani entrati nella storia.

A introdurre il concerto, Uliana Garoli e Simona Gentile, rispettivamente presidente di Fondazione Città di Cremona e dell'azienda speciale Cremona Solidale, i due soggetti che insieme alle cooperative del consorzio Solco presieduto da Davide Longhi hanno rivitalizzato questo spazio centralissimo di Cremona. “Questo è un polo di grande importanza, che raramente si vede nelle città”, ha detto Garoli “in cui convivono attività per anziani e giovani che hanno bisogno di stare insieme. Quando vi abbiamo messo mano recuperando il giardino, abbellendolo e aprendo un varco nel muro che separa via XI febbraio da Via Bonomelli, avevamo in mente di creare un luogo di socialità in cui possano convivere le generazioni con servizi a loro dedicati, aprendolo anche ai residenti del quartiere”.

Con il concerto dei Sueño si conclude la serie di eventi organizzati da Fondazione per celebrare il proprio ventennale, serie iniziata la scorsa settimana con la consegna dei contributi alle associazioni di volontariato, proseguita con la mostra di opere di Sereno Cordani e Angelo Bertolini in residenza Torriani (aperta fino a domenica 13 ottobre dalle 8,30 alle 12,30 in via Torriani, 7) e con le visite guidate a Palazzo Fodri a cura di Target Turismo.

06/10/24

IN RESIDENZA TORRIANI IL SALUTO A TIZIANA

Con il dono di una delle opere di rottura di Sereno Cordani rispetto all'arte tradizionale - un assemblaggio di più materiali all'interno di una custodia di violino - e un dipinto di Angelo Bertolini che rappresenta il perdurare dell'amore oltre i limiti terreni, Tiziana Cordani ha salutato la grande comunità della Fondazione in occasione del suo ritiro dall'incarico di conservatore della collezione artistica che ha sede principale in palazzo della Carità. Sabato 5 ottobre, in una saletta strapiena al piano terra di Residenza Torriani, erano in tanti tra amici, estimatori, amanti dell'arte, a salutarla e ringraziarla per il lavoro svolto in 18 anni a favore dell'arte come veicolo di conoscenza della lunga storia di carità (oggi si chiama welfare) di cui Fondazione Città di Cremona rappresenta l'evoluzione.

"La cerimonia di oggi - ha detto la presidente Uliana Garoli in apertura - oltre ad essere importante per la donazione, è l'occasione per ringraziare Tiziana per tutto quello che ha fatto in tanti anni da conservatore. Un lavoro svolto con grande generosità, competenza e passione. Il luogo che abbiamo scelto è particolare perchè simboleggia la cura che Fondazione ha per tutti i luoghi di sua proprietà: oltre a cercare di conservarli nel migliore dei modi sono luoghi che vengono valorizzati per la loro bellezza e il loro utilizzo. Per questo siamo particolarmente contenti che proprio oggi, qui accanto, si sia aperto il Caffé Letterario Torriani, grazie al lavoro della coop. Fratelli Tutti che arricchisce questo luogo di grande significato".

Accanto a lei Rodolfo Bona, inizialmente individuato come successore di Cordani, salvo poi un cambio di rotta per incompatibilità nel nuovo ruolo di assessore alla Cultura in Comune: "Con Tiziana ci conosciamo da anni, da quando ho avuto il piacere di sostituirla in una supplenza all'Apc agli inizi della carriera di insegnante. E poi, tante occasioni di incontro professionale, ricordo soltanto la collaborazione per la pubblicazione dei taccuini di Anselmo Bucci, con gli schizzi di Cremona di uno dei giurati di tutte e tre le commissioni del Premio Cremona e il contributo di Tiziana al catalogo della mostra sullo stesso Premio Cremona organizzata qualche anno fa in Pinacoteca".

Bona ha ricordato i meriti di Cordani nel suo ruolo di conservatore, teso a incrementare il patrimonio della Fondazione portando le opere in sede ed estendendo la collezione anche ad artisti della provincia. Si è poi soffermato sul valore dell'opera del padre, Sereno, oggetto di donazione: "E' molto particolare, si vede la mano di un artista che ha dominato tante tecniche, compreso l'assemblaggio di tanti oggetti o di frammenti di oggetti portatori di un legame particolare con la famiglia e al tempo stesso altamente simbolici. Un'opera che testimonia dell'aggiornamento della cultura cremonese di quegli anni (l'opera è firmata e datata 1958, ndr) della ricerca di innovazione e svecchiamento e in questo senso Sereno è stato un innovatore".

L'opera in questione, svelata per la prima volta davanti a un pubblico dallo stesso Bona e da Angela Bertolini, è una "vanitas" in senso artistico: un contenitore (la custodia del violino appartenuto al nonno di Tiziana Cordani) con all'interno vari oggetti assemblati - un teschio sorridente, un serpente, un ramo d'oro ed altro ancora - elementi simbolici allusivi al tema della caducità della vita. Un modo per serbare la memoria, ha spiegato Cordani, come un simbolo dell'eternità dell'amore è il quadro di Angelo Bertolini che raffigura un falco in volo inquadrato all'interno di una finestra e osservato in lontananza da una figura femminile.
In esposizione, ancora per qualche giorno, altre opere dei due artisti, tra cui il variopinto autoritratto fantastico di Sereno, già facenti parte della collezione.

04/10/24

BUON COMPLEANNO FONDAZIONE!

Prima giornata, il 4 ottobre, dei festeggiamenti per il ventennale di Fondazione Città di Cremona.
Nella sede di Piazza Giovanni XXIII sono stati assegnati i riconoscimenti per progetti di impegno sociale intrapresi dal Terzo Settore: un gesto – ha detto la presidente di Fondazione Uliana Garoli in apertura - per incoraggiare il mondo del volontariato, sempre più indispensabile per far fronte ai bisogni della comunità.
Consegnata dunque la prima tranche di contributi (il saldo avverrà a conclusione dei progetti) a:

- Fabio Tambani, per Sansebasket Asd, progetto “Cresciamo insieme con lo sport” realizzato insieme alla impresa sociale Cosper per integrare attraverso la pratica sportiva soggetti svantaggiati per disagio economico e sociale. Verrà proposta un’attività laboratoriale di natura ludico-sportiva presso la palestra Barbieri e sarà totalmente gratuita per i minori.

- Angela Ravelli per Eco-Company coop sociale, progetto “Men at work: tutto si costruisce” che prevede l’inserimento lavorativo e di avvicinamento al lavoro di cinque persone disabili o svantaggiati e ampliamento dell’orario di lavoro per due persone già in carico. I ragazzi potranno sperimentarsi nel lavoro su vari fronti: dall’assemblaggio al confezionamento, dalle pulizie alla manutenzione del verde, all’orticoltura, alla produzione di salami, alla ristorazione passando dalla stampa alla digitalizzazione dei documenti.

- Maurella Casaletti per AIMA, Associazione Italiana Malattia di Alzheimer. Il contributo aiuterà nelle iniziative del "Caffè Alzheimer Loriana Poli", con attività rivolte a persone affette da declino neurocognitivo e alle loro famiglie: musicoterapia, arteterapia, stimolazione cognitiva, danzamovimentoterapia, pet therapy, supporto psicologico e attività di screening cognitivo aperte a tutta la cittadinanza.

- Lucia Topi per "Città Rurale Odv", rete di associazioni che promuovono il progetto “Camminare su un filo di seta”, rassegna culturale organizzata prevalentemente presso il Cinema Teatro Filo il lunedì sera, con cadenza mensile. Per ogni appuntamento sono previsti ospiti di eccezione che presentano film, libri, seminari e agevolano discussioni e confronti sui temi inerenti la sostenibilità e l’ambiente. Obiettivo della rassegna è sensibilizzare su temi quali inquinamento, cambiamenti climatici, migrazioni, l’utilizzo più sostenibile di strumenti informatici, la produzione di cibo, la cura dei territori.

- Francesco Falasco, per "Autonomia Giovani APS", per il progetto “Trekking urbano: il benessere a 360 gradi”. Il progetto prevede di coinvolgere i ragazzi della comunità ad agire come guide per i partecipanti al trekking urbano lungo percorsi pedonali in città. I percorsi, destinati sia ai cittadini di Cremona sia ai turisti, sono progettati per favorire un’esperienza che unisca l’attività fisica a scopi culturali e sociali, contribuendo così al miglioramento della qualità della vita e all’integrazione dei giovani della comunità.

"Quando una città si mette in rete - ha detto in apertura Uliana Garoli - e lavora insieme si crea davvero una comunità viva, e noi come Fondazione vogliamo valorizzare questa ricchezza incoraggiando chi si spende per il bene comune. Spesso a Cremona ci si lamenta delle nostre lacune, ma oggi, nella festa del nostro ventennale, vogliamo mostrare che abbiamo dei grandi punti di forza.
Il fatto di trovarci qui tutti insieme, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni è un bel segnale per la nostra città.
I riconoscimenti che abbiamo assegnato oggi sono un esempio di quanto sia attiva Cremona sul fronte dell'inclusione sociale, dell'aiuto ai giovani più fragili e a una società che invecchia".
La collaborazione tra soggetti operanti nel terzo settore è fondamentale per la tenuta del sistema di welfare. "C'è un esempio che calza molto bene, in questo senso - ha detto Garoli -. La cooperativa Agropolis è impegnata in un importante recupero edilizio di cascina Marasco (di proprietà di Fondazione Città di Cremona, ndr) e per questo si è reso necessario trovare una nuova sede per le sue attività. Così Cremona Solidale metterà a disposizione spazi che si sono liberati in via Brescia".
Proprio l'ex Soldi è uno degli interventi edilizi che meglio rappresentano la mission principale di Fondazione, ossia la cura del patrimonio. "E' stato un progetto che ha tenuto a lungo impegnato il nostro Cda, che ringrazio, oltre al Comune e all'azienda speciale Cremona Solidale", ha spiegato Garoli in riferimento al recupero della palazzina storica, ristrutturata per ospitare il nuovo CDI Soldi, il centro diurno Alzheimer e le comunità alloggio per anziani semi indipendenti, servizi in più per tutti coloro che rappresentano le fragilità. E poi, il recupero del Polo di via 11 Febbraio (casa Barbieri Raspagliesi), con gli alloggi protetti e il Giardino; Palazzo Fodri; la Residenza Torriani, in parte messa a reddito con affitti brevi e dove si sta insediando il Caffé Letterario della coop. Fratelli Tutti; Palazzo della Carità di piazza Giovanni XXIII° che diventa il quartier generale del progetto di rigenerazione urbana "Giovani in centro". "Spazi fisici su cui abbiamo investito molto - ha detto Garoli -restituiti alla fruizione pubblica, ma che rimarrebbero fine a se stessi se in essi non si realizzassero quelle sinergie tra le persone impegnate a realizzare il bene comune".

"Vent’anni di Fondazione Città di Cremona sono vent’anni di storia della nostra comunità", ha detto il sindaco Andrea Virgilio. "Ma sono soprattutto vent’anni di impegno che hanno lasciato un segno nel nostro tessuto sociale.
Una città si concepisce attraverso i suoi microcosmi e i suoi piccoli contesti. E in questo, Fondazione ci ha sollecitato attraverso le sue buone pratiche, facilitando un modello di comunità che si costruisce attraverso le relazioni. Compito di un’amministrazione allora è fare da cornice a tutte le energie che le forze sociali sono pronte a generare e mettere in in campo. E in tema di coesione sociale la nostra città ha dimostrato di avere una lunga tradizione. Un immenso grazie alla presidente Uliana Garoli e a tutto il cda della Fondazione per aver contribuito a disegnare la visione per la nostra città".

"La Fondazione ha un'importanza fondamentale per la coesione della città, sviluppando una collaborazione fattiva con il Comune", ha aggiunto Marina Della Giovanna, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cremona. Ne sono dimostrazione le associazioni che oggi ricevono i riconoscimenti, fotografia dei bisogni prioritari: vecchiaia, marginalità giovanile, ambiente, disabilità, supporto all’autonomia, migrazioni e cambiamento climatico.
In un momento storico in cui ci sono scenari foschi sulla coesione sociale, è compito dell'amministrazione comunale dare linfa a tutte le realtà che il privato sociale mette in campo".

La mattinata è proseguita con la donazione di alcuni quadri provenienti dalla casa di famiglia da parte di Claudia Noci, che andranno ad arricchire la collezione di artisti cremonesi del '900 della Fondazione. Le peculiarità di queste opere, tra cui una litografia di Giuseppe Castellani, sono state illustrate da Rodolfo Bona, assessore alla Cultura del Comune di Cremona.

Per concludere la mattinata, il consueto, ricco buffet offerto sotto il porticato di Palazzo della Carità dal Club del Fornello di Cremona.

02/10/24

DA TIZIANA CORDANI UN GESTO D'AMORE PER LA FONDAZIONE E PER LA CITTA' DI CREMONA

Tiziana Cordani lascia dopo 18 anni l'incarico di conservatore dei Beni Artistici della Fondazione Città di Cremona, un periodo che ha rappresentato una parte importante della sua vita professionale consentendo il recupero e la valorizzazione delle opere pervenute nei secoli ai vari enti caritatevoli confluiti nelle Ipab Riunite e poi nella nuova istituzione voluta dal Comune nell'ambito del riordino dei servizi alla persona.

Protagonista e testimone di un periodo d'oro per l'arte cremonese grazie alla cerchia di artisti che visitavano lo studio del padre, Sereno, la storica dell'arte si commiata dalla Fondazione - alla quale resta comunque molto legata - per problemi famigliari e di salute, e lo fa con un gesto importante, la donazione di due opere della sua collezione privata: una realizzata dal padre alla fine degli anni'50, totalmente inedita; e un dipinto di Angelo Bertolini, una delle personalità artistiche che più ha contributo a far conoscere e apprezzare nella sua lunga attività di storica dell'arte e organizzatrice di mostre.

La donazione sarà il momento culminante della giornata di sabato 5 ottobre, a partire dalle 11, presso la residenza Torriani, a due passi dal Duomo, nell'ambito delle celebrazioni per il ventennale di Fondazione Città di Cremona. Le opere, insieme ad altre di proprietà dell'ente, rimarranno poi in esposizione per i giorni successivi. 

"Quando ho accettato l'incarico dall'allora presidente Umberto Lonardi - spiega Cordani - una collezione non esisteva proprio. E' stata creata e voluta partendo dalla ricerca materiale e dal ritrovamento di una parte dei beni artistici che appartenevano agli enti confluiti in Fondazione nel 2004, quindi due anni prima che io cominciassi quel tipo di collaborazione culturale. In effetti, con il presidente Lonardi condividevamo la visione dell'arte come un mezzo per scaldare le coscienze e tenerle vigili, ancorate a quei valori e a quelle radici culturali, etiche e sociali che costituiscono il tessuto di una comunità.

E quindi, visto che la Fondazione si occupa del benessere di questa comunità e dei suoi figli più disagiati, è ovvio che anche l'arte può dare una mano. Sarà anche una goccia nell'oceano, però è sempre una goccia e sulle gocce il sole brilla e quindi si mostra. Bisognava comunque organizzare delle iniziative che avessero un costo zero, un impatto emotivo, emozionale sulle persone e nello stesso tempo valorizzassero il territorio, la sua cultura e le presenze importanti nella storia cittadina. Abbiamo anche ampliato il raggio d'azione oltre la città di Cremona, guardando al territorio provinciale; ho accolto nella collezione nomi provenienti da Crema e da Casalmaggiore e altre località della provincia".

All'inizio si è trattato quindi di recuperare le opere dai vari enti che ancora avevano una sede, ad esempio Cremona Solidale. "Abbiamo fatto scoperte interessanti, volevo arrivare anche a quelle che erano piccole realtà. Abbiamo recuperato due grandi quadri dal Premio Cremona che erano abbandonati all'ex Soldi in condizioni precarie e che abbiamo portato nella sede della Fondazione. Ora sono custodite nell'ufficio di presidenza e nell'atrio aperto al pubblico, sono opere di grande importanza". 

Spesso Tiziana parla al plurale quando si riferisce al lavoro in Fondazione, quasi fosse difficile tagliare il cordone ombelicale: "Quello che provo è un forte affetto per questo istituto e per le persone che ci lavorano e questo è anche il motivo che mi ha condotto a dilazionare, a centellinare l'addio. Da tre anni ero pronta a lasciare l'incarico, mi sono decisa quando la situazione familiare purtroppo, per cause di forza maggiore, è diventata più delicata. E servono invece forza ed energia per alimentare continuamente il rapporto della Fondazione con la città attraverso l'arte. Certo, ci sono anche altri strumenti, la musica per esempio, un altro dei nostri grandi patrimoni, e infatti Fondazione appoggia alcuni istituti musicali.

Ma la Fondazione in questi anni ha saputo alimentare il suo rapporto con la città in molti altri modi, ad esempio mettendo a disposizione spazi di accoglienza, come quello aperto al pubblico in Via Torriani che dimostra come si voglia offrire ai cremonesi una possibilità in più per incontrarsi: per una conferenza, una lettura, un momento musicale o una esposizione d'arte, perché questo spazio diventi proprietà morale della città".

La donazione delle opere che Cordani presenterà sabato è un gesto spontaneo, non dettato da nessun rituale, che viene dal cuore: "Mi ritiro lasciando un segno che è anche un simbolo, perché la ragione di questa donazione è duplice. Da una parte si tratta di onorare due artisti della seconda metà del Novecento che io ho frequentato anche familiarmente, per motivi di appartenenza (il padre Sereno) e di amicizia (Bertolini).

Voglio onorare le loro memorie, mio padre è mancato 39 anni fa, Bertolini a febbraio di quest'anno, come del resto Giorgio Mori, altra perdita che costituisce una ferita profonda nella cultura artistica cremonese. Il dovere di chi rimane è quello di serbare e portare avanti il più possibile nel tempo la memoria delle persone e nel caso di due artisti importanti la memoria è affidata alle loro opere.

Di mio padre ho scelto un'opera giovanile (giovanile nella vita d'artista intendo) che segna il distacco dalla tradizione cremonese, un "assemblaggio materico" del tutto inedito. Nel caso di Bertolini ho scelto un'opera che lui mi aveva dedicato ed è stata fonte di ispirazione per una serie di opere successive. E' legata a uno dei suoi temi prediletti, la spiritualità e il mondo delle emozioni e degli affetti. Si tratta di un disegno su tavola in matita e pastello che manifesta in maniera visibile la persistenza dell'affetto oltre la morte e oltre il buio. La memoria che si prolunga nel tempo, al di là della presenza fisica delle persone, delle perdite, al di là di tutto".

L'opera di Sereno Cordani è firmata e datata 1958, momento di svincolo da quella che era la tradizione cremonese e di rottura definitiva degli schemi, approcciandosi all'arte povera. In questo Cordani fu un antesignano rispetto al contesto artistico nazionale. Sarà presentata in maniera un po' teatrale e contiene elementi della famiglia e quindi anche oggetti appartenuti all'infanzia di Tiziana: "Ho voluto lasciare qualcosa che in un certo senso potesse appartenere a tutti, ma che rappresentasse anche me", ci confessa.

Lei continuerà ad organizzare mostre, la prossima a Net4Market, lo studio professionale che ha sede in palazzo Fodri, un altro degli immobili della Fondazione messo a disposizione della comunità. Sarà dedicata proprio ad Angelo Bertolini e sarà anche l'occasione per presentare la prima biografia ufficiale dell'artista. "Smettere di lavorare per l'arte? Quello non potrei, sarebbe come se mi dovessero strappare gli organi vitali, cioè per me questo è fondamentale. Però amo molto anche scrivere, adesso mi appassiono molto alla narrativa perché ho una prospettiva della vita, un'esperienza. Ho cominciato con un libricino di racconti e sono andata avanti. Adesso ne ho altri cinque o sei che potrei pubblicare...."

 

26/09/24

PALAZZO DELLA CARITA' FULCRO DELLE ATTIVITA' DI "GIOVANI IN CENTRO"

Palazzo della Carità sede di Fondazione Città di Cremona diventa punto informativo per il progetto Giovani in Centro, l'iniziativa di rigenerazione urbana promossa dall'Amministrazione Comunale, che ha preso il via giovedi 26 settembre con il primo dei tre Laboratori rivolti alle associazioni cittadine chiamate a dare il loro contributo su come progettare gli spazi dell'ex ospedale di San Francesco e del parco del Vecchio Passeggio.

Nella mattinata il progetto è stato illustrato nella Sala del Consiglio dal sindaco Andrea Virgilio, l'assessore Luca Burgazzi, il progettista architetto Saverio Isola dello Studio Isolarchitetti e dall'antropologo Andrea Staid. Ad aprire i lavori Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona, che tra le sue attività riserva grande attenzione ai giovani.

“Palazzo della carità - ha spiegato - è al centro del grande cantiere che sta per nascere. Da sempre la sede della Fondazione è fulcro e punto di riferimento di tante associazioni che operano nel sociale. Aprire le sue porte è dunque una scelta naturale per favorire la più ampia partecipazione, perché gli spazi rigenerati non sono tali senza il coinvolgimento della comunità che li anima”.

Ricordato anche l'impegno profuso dalla Fondazione in altri recuperi strutturali di palazzi storici che rischiavano di perdere centralità nella vita dei cremonesi: palazzo Fodri, acquisito e ristrutturato dalla Fondazione, tornato ad essere luogo di aggregazione culturale; e, con altri obiettivi, Casa Barbieri Raspagliesi di via XI Febbraio, dove coesistono residenze e attività assistenziali per anziani: "Anche in quel caso una semplice operazione, l'apertura di una porta nel muro che divide il giardino dal complesso di via Bonomelli, è bastata per creare una piccola rivoluzione urbanistica che consente di mettere in comunicazione due realtà care alla comunità cremonese e restituire alla cittadinanza spazi poco conosciuti”.

"Fondazione Città di Cremona - si legge nella Dichiarazione di Intenti sottoscritta con il Comune per”Giovani in Centro” - intende partecipare alla realizzazione del progetto in coerenza con la sua missione (la Fondazione ha lo scopo di aiutare, assistere e sostenere giovani e anziani in difficoltà) e per favorire l’accesso al patrimonio culturale rappresentato dalle donazioni artistiche dei cittadini cremonesi.
Nell'ambito di tale importante progetto, assume particolare rilevanza la presenza della Fondazione Città di Cremona, anche per le opportunità generate dalla collocazione strategica della propria sede in via Giovanni XXIII, in quanto molte iniziative di formazione, eventi ed incontri riguardanti il Progetto Giovani in Centro verranno realizzate nella sede di Fondazione considerato che il Progetto prevede un vincolo di localizzazione delle azioni nelle aree oggetto del Progetto stesso".

Dunque, per i prossimi tre anni (fino al 2027) palazzo della Carità diventerà luogo di informazione di Giovani in Centro, ospitando nei suoi spazi attività di incontro, esposizione e comunicazione riguardanti il progetto, confermando una comune visione sulla città, sul modo di abitarla e renderla viva per le generazioni più giovani.

L'antropologo Andrea Staid ha animato nel pomeriggio del 26 settembre il primo dei tre laboratori di "Social Design" dedicati alle associazioni del territorio, che hanno aderito numerose, attive in ambito culturale, della coesione sociale e del supporto alla partecipazione dei giovani, al fine di condividere strumenti e definire modalità di collaborazione, partecipazione e progettazione che tengano in considerazione un’idea di rete necessaria in termini di solidarietà e cura degli altri e delle relazioni per una città contemporanea e inclusiva, che non lasci indietro nessuno.

A conclusione della mattinata, un affascinante viaggio all'interno del complesso di San Francesco, con la guida dell'architetto Isola, che ha consentito ai rappresentanti delle associazioni di prendere visione di uno spazio dalle enormi potenzalità ma bisognoso di una serie di interventi per evitare che il tempo lo cancelli. Tre piani (atrio, primo piano e sottotetti a volte) che troppo a lungo sono stati abbandonati.

29/05/24

Premi Barbieri: quest'anno sul podio altruismo, promozione stili di vita sostenibili e creatività

Un incoraggiamento alla creatività giovanile, ai gesti di altruismo disinteressato e all'impegno nel costruire un futuro sostenibile. Questi i messaggi che arrivano dall'ultima edizione del premio alla memoria di Attilio Barbieri assegnato da Fondazione Città di Cremona per ricordare, come vollero i suoi genitori, il sedicenne partigiano ucciso la mattina del 26 aprile 1945 in piazza san Luca.

Tre i riconoscimenti: al Centro Fumetto Andrea Pazienza, per il progetto "Fumetto Live"; a Miriam Federici per la divulgazione di stili di vita sostenibili nelle scuole; a Diego Nodemi, studente del liceo Artistico Stradivari per il sostegno che offre a un compagno con particolari fragilità.

 "Anche quest’anno il ricordo di Attilio Barbieri è l’occasione per fare emergere dalla nostra comunità quelle energie e sensibilità di cui sono portatori i giovani, che speriamo siano di esempio e modello per altri", così Uliana Garoli, Presidente di Fondazione Città di Cremona, ha introdotto la mattinata affiancata dai componenti di commissione: l'assessore alle Politiche Sociali Rosita Viola, il delegato del vescovo mons.Ruggero Zucchelli, la professoressa Chiara Ghezzi del liceo Classico Manin, il segretario generale di Fondazione Lamberto Ghilardi e il sindaco Gianluca Galimberti.

"La nostra città ha bisogno di giovani", ha detto quest'ultimo, "della loro energia e passione. Tutti i progetti presentati sono importanti, dalla promozione che viene fatta a quanto di bello avviene nella nostra città, attraverso linguaggi nuovi; all'attenzione all'ambiente perchè qui si gioca il futuro della nostra civiltà, servono gli studi e la ricerca ma anche il cambiamento degli atteggiamenti personali; fino al mettersi a disposizione degli altri in maniera gratuita.

 A ritirare il premio per il Centro Fumetto, il responsabile Michele Ginevra: "Fumetto Live - ha detto - è un'iniziativa che coinvolge una ventina di giovani fumettisti, presenti con i loro cavalletti per catturare momenti particolari durante le manifestazioni di maggior richiamo, ad esempio la Festa del Torrone, il Porte aperte festival, o come accaduto durante il 90° anniversario dell'Avis. Un modo per stimolare il protagonismo dei ragazzi nella vita della città al tempo stesso promuovendola all'esterno, vincere la timidezza, premiare la creatività". Un assaggio della qualità del loro lavoro durante la consegna dei premi è stato offerto da Emma e Martin, fumettisti emergenti. Il disegno di Emma ritrae una surfista: "quando si ha una passione è giusto cavalcare l'onda", ha spiegato.

"Questo premio è un incoraggiamento ad andare avanti in questa direzione - ha aggiunto Ginevra - In questi anni il Centro Fumetto è cresciuto molto, ha avuto una nuova sede, si è raccordato sempre più con le politiche educative e sociali oltre che culturali del Comune, dando la possibilità ai giovani di essere presenti in un mondo che troppo spesso li colloca ai margini".

Miriam Federici, studentessa di Lettere, è stata segnalata dall'Associazione "Città Rurale", organizzazione di volontariato che insieme ad altre e al Politecnico ha realizzato il ciclo di incontri al Teatro Filodrammatici "Camminare su un filo di seta" su temi quali clima, biodiversità, sostenibilità energetica. Socia volontaria della cooperativa Sociale  Nonsolonoi, si occupa di diffondere i prodotti e i principi del commercio equo e solidale.

In questo ambito nell’anno scolastico 2022/23 ha contribuito a un percorso formativo in una classe del Liceo scientifico Aselli, che trattava la filiera produttiva nella moda Fast Fashion per invitare gli studenti a riflettere sulle conseguenze ambientali dell’abbigliamento e sull’impatto che ha nelle vite delle operaie tessili nel sud-est asiatico.

Nell’anno scolastico 2023/24 ha realizzato e condotto progetti presso il Liceo Manin, l’Istituto Romani di Casalmaggiore e in alcune scuole primarie nell’ambito dell'iniziativa del Comune di Cremona "Il Tempo Credibile", che affronta il tema dell'alimentazione da diversi punti di vista.

"Mi commuove pensare ad Attilio Barbieri, studente del Manin, che ha vissuto gli anni della scuola nel periodo della guerra",  ha detto Chiara Ghezzi nel consegnare il premio. "Una scuola depauperata, irregimentata, in un'epoca in cui ai giovani non erano date possibilità di partecipazione. Lui ha voluto prendere parte alla vita del suo tempo, mettendo a rischio la propria. Il Liceo Manin oggi è molto diverso da allora, mi piace pensare che sia ancora una scuola che muove le intelligenze e suscita le passioni dei giovani".

 A presentare Diego Nodemi, studente della 5^ C figurativo del liceo artistico Stradivari, è stata la professoressa Maria Anna Ieluzzi. La motivazione del premio: "Lo studente ogni giorno compie piccoli gesti quotidiani che mirano al coinvolgimento, nella vita sociale e amicale all’interno della comunità scolastica, del compagno di classe che presenta particolari fragilità, creando un ambiente in cui il compagno riesce a realizzare appieno i propri interessi e le proprie attitudini, dando esempio di un atteggiamento inclusivo attivo e propositivo, permettendo la partecipazione del ragazzo alla vita sociale del resto della classe".

A consegnare il premio, Fiorenzo Bassi, presidente dell'associazione Lazzaro Chiappari che riunisce gli ex alunni dell'orfanotrofio. Nell'anno del centenario di fondazione si è così voluto ricordare il generoso contributo della famiglia di Attilio Barbieri per i giovani in difficoltà, attraverso la costruzione del Centro Barbieri dove confluirono i ragazzi dell'orfanotrofio, attualmente ospitati nelle comunità per minori.

"Senza giustizia non c'è pace", così mons. Zacchelli ha chiuso il suo intervento citando una famosa frase di don Primo Mazzolari, come riflessione sul dramma della guerra che sta coinvolgendo tanti giovani a pochi passi da noi.

18/05/24

PALAZZO FODRI CANTIERE APERTO:AL VIA IL RESTAURO DEGLI AFFRESCHI

E' iniziato, su iniziativa di Fondazione Città di Cremona, il restauro dei sette dipinti appesi alla parete del sottoportico di Palazzo Fodri, affreschi strappati dalle pareti dei saloni del piano terra e incollati su tela attorno al 1908 (data indicata sulle tele, insieme al luogo in cui si trovavano in origine) resi ormai illeggibili da decenni di esposizione agi agenti atmosferici e alle polveri, testimoni di una storia del palazzo ancora in parte da scoprire.

Un palazzo che riserva tante sorprese, quello che ancora una volta Fondazione Città di Cremona ha voluto valorizzare ospitando la mattina di sabato 18 maggio, l'inaugurazione delle opere di messa in sicurezza effettuate dal Laboratorio Carena - Ragazzoni. La sollecitazione era giunta dalla Soprintendenza all'indomani dell'importante intervento di restauro della facciata, completato qualche mese fa.
Affreschi di cui si conosce pochissimo, risalenti al '500; la pulitura effettuata sui tre frammenti più piccoli ha consentito di individuare già qualche dettaglio, come lo stemma di casata raffigurante presumibilmente un leone rampante.

L'avvio dei restauri è stato reso possibile dal contributo erogato dalla famiglia Bellini - D'Avella, in memoria di Paola, la giovane scomparsa nel 2004 e che ogni anno la famiglia ricorda con iniziative di alto valore sociale e culturale, in concomitanza con l'anniversario della nascita.
Come ha ricordato la presidente di Fondazione Città di Cremona, Uliana Garoli, "la cura del bene comune non può essere lasciata esclusivamente al pubblico, chiunque di noi può fare qualcosa per preservare la bellezza e tramandarla a chi verrà dopo di noi". Negli scorsi anni la famiglia d'Avella ha contribuito alle iniziative sociali di Fondazione, con l'abbellimento del Giardino di via 11 febbraio, al centro del progetto di welfare di comunità, e la borsa di studio agli studenti ucraini del Conservatorio di Cremona, in difficoltà a seguito dello scoppio della guerra.

"Non è chiaro - ha spiegato la restauratrice Alberta Carena a proposito del lavoro svolto sugli affreschi - il contesto in cui vennero estratti dalle pareti e a quale necessità rispose questo intervento. Le condizioni in cui versano i dipinti sono davvero estreme: presentano diffusi sollevamenti e distacchi della pellicola pittorica dal supporto, principalmente per l'inadeguatezza del collante impiegato per il trasporto, ma anche la tela di sostegno è ormai inadatta a svolgere il ruolo di supporto, in quanto ossidata e lacerata in più punti.
Per questi motivi la Soprintendenza alle Belle arti di Mantova ha richiesto ed autorizzato un intervento sui dipinti strappati che si tradurrà non in un restauro vero e proprio degli stessi, ma in una “semplice” messa in sicurezza dei manufatti.
Obiettivo dell’intervento è arrestare il degrado e consentire alle opere di proseguire la propria vita negli anni a venire, senza il pericolo di subire ulteriori perdite".

Al folto pubblico presente nel cortile di palazzo Fodri, Carena ha esposto le metodologie impiegate nel restauro e le tecniche di estrazione dei dipinti murali, come avvenuto in questo caso oltre cento anni fa, probabilmente quando i Monti di Pietà divennero istituti di credito.

Nel restauro sono state ricucite le lacune della tela e rinsaldato il colore alla tela sottostante. Avendo accumulato una grande quantità di sporco, una volta rimossa la colla in superficie, sono apparse subito le prime immagini sottostanti. "Speriamo - ha aggiunto Carena - che questo avvenga anche per le tavole più lunghe, in modo che che queste testimonianze possano continuare ad esserlo anche per il futuro".

04/05/24

CENTRI DIURNI E COMUNITA' ALLOGGIO: COSI' RIVIVONO GLI SPAZI DELL'EX SOLDI

La bellezza di locali ristrutturati come parte integrante della cura di persone anziane e fragili. Con questo presupposto fondamentale, gli spazi dell'ala settentrionale - oltre la metà dell'intera palazzina storica – di Cremona Solidale sono tornati a risplendere grazie ad un'operazione di restauro conservativo che ha visto la piena collaborazione di Fondazione Città di Cremona, proprietaria dell'immobile, Azienda Speciale Cremona Solidale e Comune di Cremona.

Sabato 4 maggio, alla presenza delle autorità civili e militari e dopo la benedizione da parte di don Gianpaolo Maccagni, il taglio del nastro che ha svelato al piano terra le stanze del Centro Diurno Integrato “Soldi” per 40 ospiti e quelle del Centro Diurno Ozanam, 20 posti, per pazienti affetti da Alzheimer con ampi spazi per l'attività fisica, la socializzazione e le attività di animazione.  Il primo piano ospita invece ampie stanze luminose, a uno e a due letti, con bagno, destinate ad anziani parzialmente autosufficienti, per un totale di 25 posti: la nuova “Casa Luciano e Aida Somenzi” (ex Duemiglia) intitolata ai due benefattori; e la nuova unità d'offerta denominata C.A.S.A. (Comunità Alloggio Sociale Anziani) intitolata ai coniugi Bonetti e Lodola già ospiti in Rsa, che hanno lasciato una significativa eredità a Cremona Solidale.

La cerimonia ha visto gli interventi della dott.ssa Simona Gentile, direttore generale facente funzione di Cremona Solidale; dell'avv. Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona; del dott. Emilio Arcaini, Presidente di Cremona Solidale; della dott.ssa Rosita Viola, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cremona; dell'avv. Lamberto Ghilardi, segretario generale di Fondazione Città di Cremona e responsabile del procedimento; del sindaco prof. Gianluca Galimberti; dell'arch. Massimiliano Beltrami, progettista. Gli architetti Darvo e Serrani hanno fornito la collaborazione per la parte di progettazione che ha riguardato la realizzazione degli arredi interni.

Cinque milioni di euro l'importo dei lavori, iniziati nel 2021, commissionati da Fondazione Città di Cremona ed eseguiti dall'impresa edile Beltrami. I tempi di esecuzione hanno dovuto fare i conti con lo strascico della pandemia, il caro materiali e le difficoltà di approvvigionamento, ma anche con le caratteristiche peculiari del fabbricato, risalente nel nucleo più antico all'Ottocento, con aggiunte negli anni Trenta e poi Sessanta del secolo scorso che hanno richiesto particolare cura nella scelta di materiali che rispettassero quelli originari.

Circa metà della spesa è stata coperta dai proventi dell'eredità del gioielliere Luciano Somenzi, più volte ricordato negli interventi di Uliana Garoli e di Emilio Arcaini, il quale ha letto parte del testamento del benefattore, attivo nel negozio di Galleria di Corso a Cremona e a Porto Cervo, descrivendolo come “colto, raffinato, molto generoso, senza figli e senza eredi”. “L'intervento - ha aggiunto Arcaini - costituisce una tappa del nostro cammino rivolto allo sviluppo del servizio a favore della città di Cremona, del suo territorio e soprattutto delle persone fragili per anzianità e malattia. Ha anche svelato le grandi potenzialità di spazi della palazzina storica Soldi che, in futuro, merita di essere adeguatamente ristrutturata: tutto è pronto per nuove iniziative e nuove opportunità”.

 “Essere città della longevità – ha detto il sindaco Gianluca Galimberti - significa avere nel cuore i propri anziani. In questo intervento ci sono due concetti chiave: attenzione alle fragilità e all'essere casa: serve oggi una pluralità di luoghi, non solo RSA ma spazi di semiautonomia. Passare il proprio tempo in maniera felice è una medicina e Cremona sta sviluppando una filiera di servizi”.

 “Luciano Somenzi ha voluto destinare tutto quanto aveva all'ammodernamento di questi luoghi, la sua volontà è stata di sprone anche per noi”, ha aggiunto Uliana Garoli. “Cura degli edifici e cura delle persone sono in sintonia, non si può vivere bene in ambienti trascurati, l'attenzione alla qualità della vita delle persone anziane è ciò che fa la differenza all'interno di una comunità. E' stato un cantiere che ha impegnato tutti noi, che si conclude nell'ultimo anno del nostro mandato, che è anche quello dei 20 anni dalla nascita di Cremona Solidale e di Fondazione. Oggi siamo qui per dire che abbiamo raggiunto la sfida e abbiamo due enti in salute. Questo luogo è sempre più al centro della città per la qualità dei servizi, l'amore e la dedizione di chi vi lavora”.

Dell'importanza del lavoro di squadra ha parlato il responsabile unico del procedimento, Lamberto Ghilardi che aveva seguito anche le fasi iniziali del reperimento della liquidità, con la messa all'asta dei beni dell'eredità Somenzi, fino alla definizione progettuale: “Il fatto che progettazione ed esecuzione dei lavori fossero in campo alla stessa impresa ha fatto sì che molti dei problemi che possono insorgere nei cantieri venissero risolti, soprattutto essendoci trovati ad operare in un periodo difficile per la pandemia. Ma siamo arrivati a un risultato confortante per la qualità e per il rispetto del budget”.

L'architetto Massimiliano Beltrami ha illustrato le peculiarità dell'intervento, sottoposto ai controlli della Soprintendenza, costituito in gran parte nel rinforzo della parte strutturale e nell'adeguamento alla normativa antisismica. Gli impianti sono pertanto stati realizzati senza tracce nei muri, i pavimenti “storici” al piano superiore non sono stati tolti, ma semplicemente rivestiti in materiale idoneo: “La strada – ha aggiunto Beltrami – è sempre stata piuttosto stretta ma con l'aiuto della Fondazione siamo arrivati a confezionare un progetto che tenesse conto anche delle esigenze di carattere economico finanziario”.

Particolare rilevanza, in questo contesto, hanno avuto il recupero della cappella al piano terra, e soprattutto il restauro conservativo della sala affrescata, ora adibita a spazio comune.