10/11/24

UN GRANDE PASSATO PER GUARDARE AL FUTURO: FESTEGGIATI I 100 ANNI DELLA "LAZZARO CHIAPPARI"

Un compleanno dal sapore particolare, quello che si è celebrato la mattina di domenica 10 novembre nella Sala del Consiglio di Fondazione Città di Cremona, per l'associazione Lazzaro Chiappari che da 100 anni rappresenta e sostiene gli allievi e gli ex allievi degli Orfanotrofi ed Manini di Cremona.

Dopo aver consegnato la pergamena di "Amici dell'associazione" a Uliana Garoli, Rosita Viola e Maura Ruggeri, il presidente Fiorenzo Bassi ha ricordato il motto, "per dolorem ad amorem", che condensa l'universalità dei principi a cui l'associazione si ispira ancora oggi: aiutare chi è in difficoltà a realizzare una vita il più possibile serena. "Gli ex allievi si sono fatti carico di aiutare chi tra loro non ce l'aveva fatta", ha detto dopo aver ricordato lo storico presidente Arnaldo Scazzoli scomparso due anni fa. "L'essere orfani e aver vissuto lontano dagli affetti della famiglia, è stato alla base della nascita della nostra associazione. Un tempo erano gli orfanotrofi, oggi le Comunità per minori: cambiano le istituzioni, resta lo stesso spirito".

"Questi centi anni segnano una tappa di un percorso che vogliamo percorrere anocra. Vogliamo incontrare le fragilità diffuse, anche fuori dalle comunità, ad esempio dentro le famiglie che per difficoltà economiche o sociali non riescono a garantire opportunità ai ragazzi".

"La 'Chiappari', nata come associazione di mutuo soccorso ed assistenza agli ex allievi e agli allievi presenti, è stata un anticipatrice degli attuali servizi sociali" ha aggiunto ancora Bassi, che ha poi ricordato la figura di Lazzaro Chiappari, per 40 anni reggente degli istituti Orfanotrofi e Manini su indicazione della Congregazione della carità, rendendo così onore all'uomo e alle istituzioni. "Questo mi dà lo spunto per ricordare un altro dei valori morali insiti nel sodalizio: la riconoscenza per quanto ricevuto".

E il fatto che due ex sindaci, Tarquinio Pozzoli e Attilio Botti, ex allievi di questi istituti, ebbero modo di emanciparsi dall'iniziale situazione di difficoltà, è il segno tangibile dell'importanza degli orfanotrofi nel dare la possibilità a tutti di avere un'istruzione e occupare ruoli di rilievo nella società.

"Credo che anche per Arnaldo Scazzoli questa sia una giornata importante, è come se oggi fosse ancora qui", è poi intervenuta Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona. "Oggi festeggiamo anche il 20° compleanno della Fondazione. Per 10 anni abbiamo lavorato in modo molto stretto con Fiorenzo Bassi, indicato dalla 'Chiappari' come membro del nostro cda di cui è vicepresidente. Cè un filo molto forte tra la 'Chiappari' e la nostra Fondazione, che continua a legarci. Gli amici di Vercelli e di Milano sono testimoni di cosa significasse essere accolti in un periodo tragico della nostra storia, quello della guerra. Nelle cerimonie di questa mattina - la messa, la deposizione della corona alla lapide dei caduti - risuonano i valori del passato, quella disciplina che si viveva in questi istituti nel passato. Istituzioni di questo genere sono fondamentali e importanti, lo vediamo ancora oggi nell'accoglienza che riserviamo ai giovani che arrivano nella nostra città".

La presidente ha poi rivolto lo sguardo al presente e al futuro: il palazzo della Fondazione è infatti la sede logistica del progetto "Giovani in centro", su cui è impegnato il Comune per creare spazi di aggregazione e di vita negli spazi dell'ex ospedale. Citando il libro del sociologo Mauro Ferrari "Noi siamo erbacce", "il mondo non è un giardino giapponese - ha detto - dove tutto è in ordine. Il mondo è come un prato dove fioriscono erbe e fiori di tutti i tipi e anche l'erbaccia che vorremmo estirpare ha le sue caratteristiche: la diversità ci anima e ci fa avanzare, siamo in un mondo in cui la diversità fa la ricchezza. Questo è il messaggio che ci lascia la 'Lazzaro Chiappari' nel voler dare l'opportunità di raggiungere i propri obiettivi a tutti i giovani, tramandando i valori e rendendoli reali nella società di oggi, così complessa".

Il sindaco Andrea Virgilio ha ricordato la lunga storia di "questi luoghi attraversati da diverse pratiche della solidarietà è importante reinterpretare le loro funzioni". Citando i documenti, le fotografie e le divise che raccontano i 100 anni di storia dell'associazione, esposti nell'atrio, "mi hanno colpito molto i racconti delle persone che hanno vissuto queste istituzioni: la mantella, le divise, il rigore, la disciplina, ma anche il senso dell'abbandono e poi gli strumenti dell'emancipazione, la musica, lo sport. Nell'istituto c'era di tutto, dalla ribellione alla solidarietà, questo rappresenta ancora oggi una sfida attuale rispetto ad altri profili della fragilità".

Il sindaco ha poi parlato della sfida più grande che deve affrontare un'amministrazione pubblica nel progettare interventi di welfare, ossia costruire una relazione umana che vada oltre le competenze professionali: "Le città devono gestire un mondo che bussa alle porte, la globalizzazione arriva nelle nostre città. E per gestirla non c'è solo bisogno di nuove competenze, abbiamo bisogno dell'esercito della relazione. C'è un paradosso: gli stessi volontari sono chiamati ad acquisire sempre nuove competenze, ma allo stesso tempo sono essi stessi fragili perchè è difficile tenere in mano le redini della relazione. Serve una comunità operosa che si faccia carico di queste cose, e voi - ha concluso rivolgendosi ai soci del sodalizio - lo state facendo e siete un esempio di buona pratica".

Sono poi intervenuti i rappresentanti delle associazioni "sorelle" della 'Chiappari', gli ex Martinitt ed ex Stelline di Milano e gli ex Ciudìn di Vercelli, che hanno ricordato i valori di rispetto e rigore che caratterizzavano la vita in orfanotrofio, valori che sembrano così lontani dalla gioventù di oggi. "Ai ragazzi delle comunità – ha detto il presidente dei Martinitt Sandro Bacciocchi  - oggi dico: se volete farvi una famiglia, avere un lavoro, restare nel nostro paese, pensate a quello che vi è stato offerto. Oggi siete più liberi di come eravamo noi, avete tutte le possibilità offerte dalla modernità. Quando uscirete dall'istituto, affrontate la vita reale, le avversità della vita, ma pensate positivo e soprattutto abbiate degli obiettivi da raggiungere. Solo con la vostra volontà riuscirete ad ottenere ciò che desiderate". Un caloroso invito al senso di responsabilità è poi giunto dal presidente degli ex Ciudìn Luigi Casalino.

La mattinata si è conclusa con i riconoscimenti ai ragazzi delle comunità per minori gestite dalla coop. Sentiero, con cui l'associazione collabora da anni.