Festeggiato il 97° di fondazione dell'associazione Lazzaro Chiappari
Si è tornati a festeggiare in presenza e con gli amici di Milano e Vercelli, gli ex Martinitt e Stelline e gli ex Ciudin, l'anniversario di fondazione dell'associazione Lazzaro Chiappari, nel 97° anniversario. Domenica 7 novembre si è svolta la tradizionale giornata che riunisce tanti ex allievi dell'orfanotrofio cremonese coinvolgendo anche i giovani della Comunità per Minori del Comune di Cremona che rappresentano l'evoluzione di quell'istituzione. Presenti inoltre in sala Bonomelli il sindaco Gianluca Galimberti, l'assessore alle Politiche Sociali Rosita Viola, l'assessore all'istruzione Maura Ruggeri, la presidente della Fondazione Città di Cremona Uliana Garoli, i presidenti degli ex Martinitt Sandro Baciocchi e degli ex Ciudin Luigi Casalino, quest'ultimo accompagnato dall'assessore del Comune di Vercelli Ketty Politi.
La manifestazione si è aperta con la celebrazione della Messa in san Siro in memoria degli ex allievi defunti e la deposizione della corona d’alloro sotto la lapide dei caduti nelle due guerre mondiali, nell’androne del palazzo della Fondazione. Quindi, il trasferimento al Centro Pastorale, dove il presidente della Lazzaro Chiappari ha illustrato il senso della manifestazione.
“In questi 97 anni si è esplicato un modo di essere, di andare verso il bisogno – ha detto Scazzoli -. Eravamo in collegio insieme, allora non esistevano i progetti educativi di oggi, noi non avevamo né pedagoghi né progetti, ma c’era la regola. Eravamo figli del tempo, ognuno di noi non ha pianto sulle spalle dell’altro, ma si è arrangiato magari anche litigando tutti i giorni, anche per piccole cose. Poi siamo diventati persone che si sono fatte una propria famiglia. Niente di straordinario, penso che tutti i ragazzi di questo mondo avranno tentato di fare questa cosa. Ma noi avevamo un handicap maggiore: anche in povertà, rientrare in una casa dove c’è una madre e un padre è un po’ diverso che non rientrare dove non ci sono. Ma tutto questo era condiviso”.
Il senso di solidarietà portato avanti anche negli anni successivi alla chiusura dell'istituto, è venuto d'istinto, come era avvenuto nel 1924 quando l'associazione nacque sulla scorta delle organizzazioni operaie di mutuo soccorso.
"I ricordi vanno tenuti vivi - ha continuato il presidente - ma non per piangere su quello che è accaduto, ma per dire: gente, se siamo qui ancora oggi, forse il motivo risiede in quella forma di condivisione. Lo dico con orgoglio. La prima cosa che avevamo in mente appena usciti dall'istituto era di trovare un lavoro; pochissimi di noi non ce l'hanno fatta e di questo pure sono orgoglioso, di poter parlare, 97 anni dopo, di persone che hanno avuto il coraggio di costruirsi".
L'orgoglio è anche quello di portare avanti la tradizione laica della solidarietà cremonese: "A un certo punto arrivarono le suore, ma la nostra era una associazione laica: questo Comune può vantare 4 secoli e mezzo di conduzione laica, segno che la comunità cremonese ne aveva percepito per tempo l'importanza".
Infine, un ringraziamento al Comune: "Io devo ricambiare il buon senso della politica cremonese, non molte associazioni hanno la possibilità di avere assessori come abbiamo avuto noi".
La presidente Garoli ha parlato della vicinanza quotidiana tra Fondazione e associazione ex allievi e ha ricordato come proprio il tema della cura degli orfani sia stato il filo conduttore del gemellaggio presentato qualche settimana fa al Museo del Violino tra Cremona e Venezia nell'ambito della mostra "I violini di Vivaldi e le figlie di Choro".
"Musica e solidarietà insieme, i violini che Vivaldi fece arrivare a Venezia per le ragazze ospitate dall'ospedale della Pietà, contribuirono a far diventare il coro un unicum nel panorama non solo italiano ma anche europeo".
“Voi siete la testimonianza che collegio vuol dire regole, ma anche fare squadra e solidarietà”, ha concluso Garoli. “E’ questo che vi ha portato fin qui. Un’associazione non arriva a 97 anni se vive solo di ricordi, voi portate avanti attività che ci consentono di guardare al futuro”.
Parole di apprezzamento per quanto l'associazione sta continuando a fare sono state espresse dagli assessori Rosita Viola ("avete dato più di quello che avete ricevuto") e Maura Ruggeri, mentre il sindaco Galimberti ha sottolineato il concetto di orgoglio, da estendere anche a tutti i cremonesi nei riguardi della loro città. Importantissima la collaborazione tra istituzioni, pubbliche e private e proprio a questo scopo durante la mattinata è stato siglato il protocollo tra Comune e associazione che sancisce il contributo che la Lazzaro Chiappari offre al sistema del welfare cittadino. “Non si tratta solo di parole - ha detto Galimberti - che pure di per sé sono importanti, ma di parole che generano azioni”.
La manifestazione si è conclusa con la consegna a una rappresentanza delle comunità per minori gestite dalla cooperativa Sentiero in città e a Casalsigone di attestati e contributi per specifiche attività. In particolare, per il progetto di cura dell'orto e giardinaggio in corso di realizzazione nelle due sedi di Casalsigone e Picenengo; per il laboratorio artistico espressivo (arte terapia); per il laboratorio di alfabetizzazione rivolto ai minori stranieri non accompagnati; per il laboratorio di falegnameria.
I contributi sono stati resi possibili dalla collaborazione della Fondazione Città di Cremona, dalle associazioni gemelle, da Cassa Padana e dalle famiglie di ex allievi: Bassi, Ghilardi e Dolfini.