Novità ed eventi

07/04/23

BUONA PASQUA AI RAGAZZI DELLE COMUNITA'!

Scambio di auguri pasquali presso la sede dell'associazione Lazzaro Chiappari, in piazza Giovanni 23°. E' una lunga storia quella che lega il passato dell'orfanotrofio cremonese, istituzione che affonda le radici a 450 anni fa, al presente delle Comunità, che oggi accolgono ragazzi provenienti da contesti famigliari difficili oltre a minorenni non accompagnati.
"Siete nella casa degli ex alunni dell'orfanotrofio e ci fa piacere ospitarvi qui - ha detto Arnaldo Scazzoli, presidente dell'associazione Lazzaro Chiappari "quello che ci unisce ancora oggi è l'amicizia nata tanti anni fa ed è quello che spero valga anche per voi. Insieme, abbiamo aiutato quelli che sono arrivati dopo di noi e adesso siamo qui per cercare di rendere la vostra vita più scorrevole. Siamo in Italia, in questi giorni festeggiamo la Pasqua: voi provenite da mondi lontani ma siamo tutti vicini per umanità e spirito".
A differenza degli stanzoni da trenta letti delle vecchie strutture, oggi i ragazzi sono ospitati in appartamenti localizzati in diversi punti della città che replicano l'ambiente famigliare, guidati nelle attività educative dalla cooperativa Sentiero, fino al loro inserimento sociale. Uliana Garoli, presidente della Fondazione Città di Cremona, l'ente che mette a disposizione gli alloggi, ha portato il suo saluto, donando a tutti i ragazzi un uovo di Pasqua, come nei giorni precedenti aveva fatto nelle altre strutture della Fondazione che ospitano attività sociali e per disabili.
Dai soci della Lazzaro chiappari, invece, l'oaggio di una colomba, simbolo di pace.

31/03/23

La collezione d'arte si arricchisce: donato busto di Priori e tavola di Toninelli

Si arricchisce di nuove donazioni la collezione artistica del ‘900 cremonese di Fondazione Città di Cremona. Martedì 28 marzo presso la sede di piazza Papa Giovanni XXIII, sono stati firmati gli atti per l’acquisizione di un quadro del periodo sperimentale di Gianni Toninelli e del bronzo raffigurante la testa del pittore Giacomo Balestreri, opera del 1964 - 65 di Ercole Priori.
Presenti alla firma, Uliana Garoli Presidente di Fondazione Città di Cremona; Fiorenzo Bassi, vice Presidente; Tiziana Cordani, Conservatore delle Collezioni artistiche della Fondazione. Mario Mangiarotti, che per decenni ha tenuto nel proprio studio la grande tavola di Toninelli, ha inoltre donato un'altra opera di quest'ultimo, la prova di stampa incompleta di una serigrafia del 1974 raffigurante una figura femminile; mentre Ottorina Dernini, nipote di Balestreri, oltre al busto dello zio ha voluto donare un leggio intagliato e un tavolino risalenti al periodo tra le due guerre mondiali, testimonianze dell'alto livello a cui era arrivato l'artigianato artistico cremonese nella prima metà del Novecento.
Alla breve cerimonia hanno preso parte anche l'autore della tavola, Gianni Toninelli, e Arnaldo Scazzoli, presidente dell'associazione ex alunni dell'orfanotrofio Lazzaro Chappari, di cui Mangiarotti è consigliere.

Donazioni che significano la fiducia riposta nella Fondazione, ente che anche attraverso il proprio patrimonio artistico - ha evidenziato Garoli - persegue l'obiettivo di sostenere i settori più fragili della società. "Quando si acquisisce una nuova opera d'arte - ha detto Cordani - essa diventa un bene pubblico che può essere fruito da tutti e rappresenta un incentivo a sentirsi parte di una comunità".

Cordani ha descritto il valore artistico delle opere donate e al tempo stesso quello umano, grazie alla conoscenza diretta degli artisti che frequentavano lo studio del padre Sereno, "il più bravo, sicuramente il più importante e qualificato ad operare - cosi lo ha ricordato Toninelli, suo allievo - Un pittore di qualità superiore, un maestro nella tarsia, nell'affresco, nel mosaico, nella ceramica".

Il busto realizzato da Priori, identico a quello che si trova sulla tomba dell'artista al cimitero di Cremona, è un ritratto fedele che esalta "la signorilità di questo pittore che ha trovato la sua cifra stilistica soprattutto nei paesaggi. Gran parte dei ritratti realizzati da Priori assomigliano all'artista più che al raffigurato - ha detto Cordani - Questo invece è molto veritiero e articolato, ci mostra un viso asciutto, una figura elegante che rispecchia la grande sensibilità dell'artista raffigurato e la sua eccezionale squisitezza d'animo.". Formatosi all'Accademia Carrara di Bergamo e poi perfezionatosi all'Accademia di Belle Arti a Roma, Balestreri ha occupato un ruolo significativo accanto ai Maestri del primo Novecento cremonese, Biazzi Botti, Vittori. "La forte somiglianza e l’elegante plasticismo del ritratto - ha aggiunto Cordani - collocano questa realizzazione di Priori tra le sue cose più equilibrate ed armoniose nel campo della ritrattistica".

E’ invece Mario Mangiarotti, socio dell’associazione Lazzaro Chiappari, a donare la tavola a tema astratto di Gianni Toninelli, artista talentuoso e schivo, per lungo tempo restauratore nella Pinacoteca del museo civico di Cremona. Un’opera di grandi dimensioni, originariamente parte di un trittico oggi disperso, tutto giocato sul bianco, il rosso e l'argento, risalente al 1969, periodo in cui l'artista sperimentava l'astrattismo. L'idea iniziale era quella di rappresentare il cranio di un falco, una sorta di "metamorfosi biologica" fatta di rifiuto della forma e strutture fantastiche.
"Successivamente - ha spiegato la conservatrice - Gianni ha esplorato differenti percorsi, partendo dalla lezione degli antichi appresa proprio nello studio di Cordani. Gli sono grata per la fedeltà, la coerenza con cui ha conservato la memoria di mio padre, segno di un senso di appartenenza a un mondo che non esiste più.
Ho afferrato al volo la possibilità di avere un'altra sua opera, molto diversa da quella che già appartiene alla nostra collezione, il piccolo dipinto 'Cras', improntato invece al naturalismo"
"Ammirevole - ha aggiunto poi - è la grande capacità di Gianni di imparare, interessarsi, essere curioso. Ha continuato a studiare e studia ancora. Per questo è interessante vedere come un autore vada a cercare nuovi linguaggi, anche attraverso riflessioni come questo quadro, esemplificativo di un'epoca, quella degli anni '60 e '70 cremonesi, di cui si hanno scarse testimonianze".

Dal canto suo Toninelli ha rievocato l'episodio in cui Sereno Cordani passò nel suo studio e vide la grande tavola in lavorazione: "Fu lui a convincermi a partecipare con il polittico a una mostra a Roma".

Parole di soddisfazione sono giunte dal presidente dell'associazione Lazzaro Chiappari Arnaldo Scazzoli: "Mario Mangiarotti è consigliere della nostra associazione, legata a Fondazione Città di Cremona da un rapporto storico, che poi conduce a gesti come quello di oggi. Ringrazio di cuore la presidente Uliana Garoli e la professoressa Cordani per essersi occupate di tutta la parte burocratica di questa donazione, ulteriore arricchimento di una raccolta del '900 cremonese che è valido argomento, per chi verrà dopo di noi, per portare avanti quello che siamo stati".

Le opere dovranno ora trovare la giusta collocazione: più semplice quella del busto, più complicata quella della tavola di Toninelli viste le grandi dimensioni, ma la Fondazione si è impegnata a trovare quella più idonea.

 

23/03/23

Negli spazi di Net4Market di palazzo Fodri la nuova mostra di Virginio Lini

Nel nostro bellissimo palazzo Fodri, gli spazi aziendali di Net4Market ospitano fino al 19 maggio (inaugurazione venerdì 24 marzo ore 17,30) la mostra di Virginio Lini “Hic summa iniuria hominis revelabitur” – Qui è svelata la somma ingiustizia dell’uomo. Il titolo riprende il tema dell'opera inedita che spicca stto il lucernario della sede, una tela di cinque metri per due che ci restituisce un distillato di atrocità e maschere tragiche, conflitto tra Bene e Male, miseria umana senza redenzione. Ricorda quei dipinti sul Giudizio Universale che gli artisti medievali ponevano subito sopra il portale di uscita dalla chiesa, con i dannati in atteggiamenti sconvolti a richiamo e monito per tutti i credenti. E rimando medievale è anche la mandorla in cui Lini decide di incastonare la personificazione della Giustizia, così pacata e a un tempo pensosa.
Per usare le parole della curatrice di questa mostra, la critica d’arte Tiziana Cordani: “Le peggiori mostruosità sono state sovente ammantate di splendenti ragioni (…)”.
Virginio Lini, anche in quest’occasione, ci permette di riflettere a lungo sul difficile momento che stiamo vivendo e su come
rendere lieve e utile il nostro passaggio terreno. Sarà un’esposizione che riuscirà a scuoterci profondamente, e che in fondo risponderà – anche con una valenza estetica – al nostro bisogno di introspezione.

01/03/23

IL FESTIVAL MONTEVERDI FA TAPPA A PALAZZO FODRI!

Per i suoi 40 anni il festival Monteverdi si rinnova e ringiovanisce, con un programma che coinvolge tutta la città e non solo i luoghi canonici della musica da camera e dell'opera, come chiese e teatri. Il ricco cartellone presentato a teatro Ponchielli dal Sovrintendente Andrea Cigni debutterà proprio nel teatro cittadino venerdì 16 giugno (il 13 marzo inizia la prevendita) con l'esecuzione dell'Incoronazione di Poppea, ultima opera di Monteverdi e pietra miliare del rinnovamento del teatro musicale italiano ed europeo per la regia di Pier Luigi Pizzi e la direzione di coro e orchestra del Maestro Antonio Greco.
Già il giorno successivo, per la rassegna #monteverdincursioni, lo scenario sarà quello del nostro palazzo Fodri, perla del Rinascimento cremonese, già spazio prediletto dai musicisti per l'acustica del suo cortile d'onore, che ospiterà un viaggio attorno al mondo con la "Magia del Divin Claudio alle più diverse latitudini", con protagonisti Guo Ga all'ehru (violino a due corde cinese), il cremonese Fabio Turchetti al bandoneon e Alberto Venturini alle percussioni. Un esperimento musicale che nasce dal presupposto che la magia della musica del compositore cremonese funzioni anche se suonata dagli strumenti di un qualsiasi luogo della terra. Preziosa in questo senso la rodata
collaborazione di Turchetti con Guo Gan, che vanta un curriculum da star. Non solo Monteverdi, ci sarà anche la musica di Tarquinio Merula con cui Turchetti ha una lunga consuetidine che data alemno al 2007 quando insieme al suo ensemble registrò al teatro Filo il progetto “Capricci cremonesi”.
Dalla musica come terreno d'incontro tra culture lontane, al più classico Monteverdi con il secondo concerto di palazzo Fodri, il 23 giugno, con la musica profana dei Canti Amorosi, dei Madrigali e gli Scherzi Musicali a Voce Sola, fulcro di "Chromatica Monteverdi", concerto dedicato all’Italia tra Cinque e Seicento. Ad eseguirlo, il Fedra Ensemble (Daniele Richiedei, violino e viola; Giulio Corini, contrabbasso; Peo Alfonsi, chitarra classica) con il suo inconfondibile marchio di fabbrica, caratterizzato da un gusto per la semplicità e per la raffinatezza, in una rilettura che mescola jazz, folk e contemporaneità.
Con il festival Monteverdi palazzo Fodri dimostra la sua versatilità di luogo denso di storia ma che continua a vivere: tante le attività che ospita, dall'arte della Galleria pqv Fine Art ai corsi di restauro di Cr.Forma; dal coro Costanzo Porta alla Laurea magistrale di restauro strumenti musicali antichi dell'Università di Pavia, solo per restare nella parte "storica". Un patrimonio che Fondazione ha il piacere di mettere a disposizione della città e di chi la visita.

SCARICA QUI SOTTO IL PROGRAMMA COMPLETO DEL FESTIVAL MONTEVERDI

21/12/22

PALAZZO FODRI "INCEROTTATO" (PER QUALCHE MESE) E' "DIMORA STORICA"

Palazzo Fodri (interessato per qualche mese da lavori sulle facciate) entra a far parte del circuito delle Dimore Storiche Cremonesi grazie alla collaborazione con Target Turismo.
La presentazione della nuova iniziativa turistica è avvenuta venerdi 16 dicembre a palazzo Fodri negli spazi del Coro Costanzo Porta, preceduta da un'esibizione musicale di cinque allievi guidati dal maestro José Maria Bravo, alla presenza di Elena Piccioni e Fabio Maruti di Target Turismo, della presidente di Fondazione Città di Cremona Uliana Garoli e del Conte Zanardi Landi, presidente del Circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, nella cui offerta di itinerari compaiono anche le Dimore Storiche Cremonesi.
Un mezzo promozionale di cui Cremona potrà beneficiare visto lo spazio di tutto prestigio che il Circuito si è costruito negli anni: avviato su iniziativa di Zanardi Landi nel 1999 dal castello di Rivalta, di cui è proprietario, il circuito si è via via ampliato arrivando a comprendere non solo le fortificazioni e i castelli da fiaba delle valli del Nure e del Trebbia, ma raggiungendo le province di Reggio Emilia, Massa Carrara, e appunto, il cremonese, con decine di itinerari tematici ed eventi organizzati.

"Bisogna crederci e avere pazienza - afferma Zanardi Landi - Parma e Piacenza erano note soprattutto per Verdi e il prosciutto, tutto il resto, soprattutto per il turista straniero, non voleva dire niente. Mettendo insieme più soggetti, pubblici e privati e soprattutto un grande numero di siti storici da visitare, si è creato un 'prodotto' per un turismo di qualità che porta beneficio a un intero territorio".
Cremona e provincia (ultimi ingressi nelle Dimore storiche sono i palazzi Zurla de Poli e Terni de Gregorj a Crema) hanno ora la possibilità di dire la loro in questo contesto.

Palazzo Fodri apre dunque alle visite guidate, secondo un calendario che partirà con il nuovo anno, consultabile su sito internet e via social. Si partirà dal portale in marmo per entrare nell'elegante androne e da qui nel cortile rinascimentale dove spicca il marcapiano in terracotta raffigurante scene mitologiche e i tondi con i busti di dame e guerrieri, autentici unicum, non essendo mai stati spostati dalla loro collocazione originaria. E poi, le decorazioni parietali delle stanze al piano terra (laboratorio di restauro di CrForma) e il grande soffitto con tavolette decorate del salone al piano nobile.

Per Fondazione Città di Cremona, questo è un ulteriore passo a favore della fruizione pubblica del palazzo, reso nuovamente vitale dopo anni di abbandono e oggetto in questi mesi di un intervento di restauro delle facciate. "E' un Palazzo simbolo del Rinascimento cremonese, non poteva non figurare tra le Dimore Storiche", afferma Garoli. "Non è solo un contenitore ma è tornato ad avere un ruolo a servizio delle città con le attività che ospita. A noi i palazzi piacciono con le porte aperte", ha concluso Garoli dopo aver spiegato il ruolo di Fondazione Città Cremona come parte fondamentale del welfare cittadino.
Elena Piccioni di Target Turismo si è detta grata per la fiducia e ha sottolineato l'importanza della sinergia tra soggetti diversi che consentirà nei prossimi mesi di organizzare eventi culturali e musicali, approfittando anche della eccezionale acustica del cortile. "Le dimore storiche private possiedono un fascino unico del tutto particolare", aggiunge, "una storia pulsante e viva che si svela attraverso l'architettura e le decorazioni di sale, facciate, corti. Con i proprietari privati stiamo instaurando rapporti di fiducia e piena collaborazione: un grazie  a loro, che con dedizione conservano questo immenso patrimonio, che noi abbiamo il privilegio di valorizzare attraverso proposte di elevato valore culturale".

Tutte le informazioni su:
www.targetturismo.com/turismocremona/13-dimore-storiche-cremonesi.html
Facebook e Instagram: Dimore Storiche Cremonesi

21/12/22

SCAMBIO DI AUGURI AD AGROPOLIS: FONDAZIONE PRESENTE!

Auguri di Buon Natale e consegna dei premi a cascina Marasco, sede della cooperativa Agropolis, nella giornata di martedì 20 dicembre. Dopo due anni di sospensione causa Covid, si è tornati al tradizionale momento conviviale con il presidente della cooperativa Lodovico Ghelfi a raccontare l’anno che sta per terminare.
Un anno di piena attività negli spazi di proprietà di Fondazione Città di Cremona (alla festa erano presenti la presidente Uliana Garoli e il vice Fiorenzo Bassi) alle porte di Cavatigozzi dove sta continuando il recupero di alcuni locali per rispondere alla tante attività a favore dei ragazzi fragili. Tra le ultime, la produzione di pane e dolci da parte della cooperativa agricola Cascina Marasco nell’ambito del centro di formazione all’autonomia.
Sono state consente anche alcune targhe, tra cui  al professor Riccardo Groppali e a Domenico Maschi per l’assistenza nella progettazione del verde  e all’ufficiale della Polizia Locale Franco Sforza per le lezioni di educazione stradale.

17/12/22

UN NUOVA LOCATION PER EVENTI A DUE PASSI DAL DUOMO: NASCE "RESIDENZA TORRIANI"

Nuovo cambio di rotta per lo storico ristorante Agnello di vicolo Torriani, per quasi dieci anni "Locanda Torriani" sotto la gestione dei coniugi Fenocchio. Dopo il loro pensionamento, a fine 2019, un tentativo di riapertura del ristorante da parte di una giovane coppia di chef e poi l'esplosione del Covid, che ha segnato la crisi per tante attività. E' seguito un lungo periodo di chiusura, fino alla riapertura dei battenti, qualche giorno fa, come "Residenza Torriani", un'iniziativa della proprietà - Fondazione Città di Cremona - per rispondere ad una crescente richiesta di location per eventi, cerimonie, servizi catering nel cuore della città.
Ricavato in una casa signorile di origine quattrocentesca, il piano terra è stato modificato riducendo la cucina e riservando più spazio ai tavoli. Il salone principale è stato rinfrescato, con nuove tinteggiatura e luci. Pezzo forte della location è il cortile, circondato da un porticato con colonne in pietra naturale sormontate da capitelli con soggetti animali, archi e volte di origine cinquecentesca. Ai piani superiori, dieci minialloggi destinati ad affitti brevi, destinati a studenti, turisti, viaggi di lavoro, oltre ad un salone che può ospitare conferenze.

L’immobile è situato nel cuore medioevale di Cremona ed era passato nel patrimonio dell’ex Ipab alla fine degli anni Quaranta del secolo scorso. Conosciutissimo dai cremonesi come ristorante Agnello, è sempre stato un punto di riferimento per la cucina tradizionale cremonese, ma anche esempio di residenza signorile di origine quattrocentesca, con due cortili, di cui il più grande circondato da un ampio porticato con colonne in pietra naturale sormontate da curiosi capitelli con soggetti animali, archi e volte di origine cinquecentesca. Ai due piani superiori si trovano 10 appartamenti, oltre ad un locale con un particolare soffitto ligneo a cassettoni. Due gli ingressi, uno principale da via Torriani, l’altro dal parallelo vicolo del Cigno, attraverso il cortile di un condominio con servitù di passaggio.
Al piano interrato sono presenti 14 nuove cantine di diverse dimensioni, a servizio delle varie unità immobiliari ed altri locali comuni.

 

Una prima occasione per testare la bontà di questa nuova iniziativa di Fondazione, è stata la conviviale per festeggiare il raggiungimento della pensione del nostro Segretario Generale Lamberto Ghilardi, che lascia il Comune dopo avervi lavorato per quasi 40 anni. Entrato nel 1984 come funzionario a capo dell'Archivio e protocollo, l'avvocato Ghilardi è stato fino a novembre dirigente responsabile della Centrale Acquisti, Avvocatura Contratti e Patrimonio, nonchè vice segretario generale del Comune di Cremona, dove ha svolto anche diversi incarichi ad interim. Lunghissimo il curriculum delle consulenze svolte per enti terzi. Entrato in servizio quando sindaco era Renzo Zaffanella, ha lavorato con altri cinque sindaci: Alfeo Garini, i due mandati di Paolo Bodini, Giancarlo Corada, Oreste Perri e negli ultmi 8 anni Gianluca Galimberti. A festeggiarlo, oltre alla Giunta comunale quasi al completo e a tanti colleghi e collaboratori, due "colonne" del Comune di Cremona per tanti anni: l'avvocato Renzo Rebecchi, con il quale sono stati rievocati aneddoti vari e il suo precedessore a capo dell'avvocatura comunale, Edoardo Boccalini.
"Ero assessore da neanche 6 mesi e mi ha accompagnato non solo come rigoroso funzionario quale è, ma anche come amico e di questo sono onorato", ha detto Luca Burgazzi, assessore alla Cultura. "Fondamentali erano gli aggiornamenti alla mattina presto, prima di iniziare la giornata di lavoro. Da lui ho imparato tanto soprattutto nel metodo di lavoro e nella conoscenza dei meccanismi comunali e non solo".
La pensione è arrivata, ma sicuramente non il ritiro a vita privata perchè, come ha detto lui stesso, "l''importante è non smettere mai di far funzionare il cervello".

28/11/22

Fondazione a fianco di Aida per lo spettacolo - denuncia contro la violenza sulle donne

Applausi anche a scena aperta giovedi 24 novembre 2022 al teatro Filo di Cremona per lo spettacolo “La colpa non è mia” portato in scena dalla compagnia La Casta D nell'ambito della settimana per l'eliminazionne della violenza sulle donne. Un'iniziativa di sensibilizzazione voluta da Aida - Associazione incontro donne antiviolenza – a cui ha aderito anche Fondazione Città di Cremona (in prima fila la presidente Uliana Garoli con l'assessore al Welfare Rosita Viola) che con Aida collabora fattivamente sia con contributi sia mettendo a disposizione alloggi per dare rifugio nelle situazioni di allontanamento famigliare delle donne vittime di violenza.

Lo spettacolo scritto da Denise Valentino è stato un rappresentazione a tratti poetica, come nell’esecuzione ricorrente di “Merlo Rosso” di Mannarino; a tratti cruda, nelle descrizioni realistiche delle violenze che una donna può subire. Ma anche tanti momenti di alleggerimento e di ammiccamento al pubblico che ha risposto con applausi a scena aperta.  Storie di donne, racconti di vita e sketch divertenti hanno messo in luce alcuni dei lati più oscuri del fenomeno, celebrato le vittime ma anche raccontato dati e statistiche su un fenomeno che, nel 2022, è ancora ben lontano dall’essere eliminato.

25/11/22

NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE: A PALAZZO DELLA CARITA' I PENSIERI E LE FOTO DI MARA MONDONI

La sala del Consiglio del Palazzo della Carità ospita l'iniziativa del Lions Club Il Torrazzo pensata per rendere omaggio al mondo femminile nella settimana di iniziative contro la violenza sulle donne. Venerdi 25 novembre ha inaugurato la mostra "Io sono donna", fotografie e pensieri di Mara Mondoni, che in 12 pannelli ha ritratto altrettante donne di diverse età in una sorta di racconto che parte da situazioni negative, nello spirito e nel corpo, per arrivare gradualmente a temi più positivi. Emblematiche sono la prima delle foto, una ragazza in sottoveste accovacciata a terra con un livido sulla coscia, accompagnata dalle frasi in prima persona che ripercorrono le ore della violenza; e l'ultima, che mostra una coppia non più giovane, sorridente, sulla panchina rossa di un parco. Da interni claustrofobici, come quello della ragazza imprigionata nella rete del cyberbullismo, a immagini luminose, come la serenità che ispira la vicinanza al pianoforte sfiorato con le dita.
"La mostra - spiega Mara - accompagna il visitatore in un percorso fotografico e narrativo che non è di denuncia, ma racconta la donna attraverso sentimenti, sensazioni, difficoltà e pregiudizi con i quali ci si scontra ogni giorno. Immmagini e parole raccontano non solo la violenza e la posizione di svantaggio della donna nella nostra società ma anche la sua più intima essenza, quali la sofferenza per un amore non corrisposto, il disagio in una società dove l'esteriorità e l'immagine del corpo femminile perfetto sono valori cardine, fino a sviluppare sensazioni liete come la serenità della donna realizzata o l'amore incondizionato per una figlia non ancora nata".
Il numero delle 12 tavole non è casuale: indica la necessaità di un impegno costante nella lotta contro la violenza sulle donne, da applicare non solo in occasione del 25 novembre.
Inizalmente il progetto, nato un anno e mezzo fa, intendeva proprio conciliare pensieri e immagini e non era incentrato sulle tematiche al femminile. Con l'andare dei mesi ha poi preso questa piega, sottolineando una tematica che sta particolarmente a cuore al Lions Torrazzo, dove la componente femminile rappresenta quasi il 40% della base associativa. A fare gli onori di casa il Presidente Francesco Pietrogrande e il governatore del Distretto Lions 108 Ib3 Massimo Camillo Conti. Con loro, Nadia Bragalini, referente di New Voices per il distretto e ambasciatrice della "Città delle Donne", rete nazionale che in tutta Italia, lavorando al fianco delle amministrazioni locali, opera attivamente alla ricerca di soluzioni per risolvere lo squilibrio determinato della disoccupazione femminile, favorire l’integrazione delle donne e aumentare e sostenere la presenza femminile in tutte le sfere della società.
All'inaugurazione erano presenti alcune delle donne ritratte, il vicepresidente della Fondazione Città di Cremona Fiorenzo Bassi, che ha ricordato l'impegno concreto dell'ente nell'offrire un tetto alle donne vittime di violenza e bisognose di alloggi protetti, e l'assessore al Welfare Rosita Viola: "Questi pensieri e riflessioni sono molto toccanti, le immagini fotografiche ci invitano a fermarci, a guardare con attenzione e riflettere. Siamo noi, con i nostri comportamenti quotidiani, a poter cambiare le cose".
Orari di apertura della mostra a ingresso libero: sabato 26; domenica 27 novembre; venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 dicembre dalle 9,30 alle 13 e dalle 15 alle 18.

10/11/22

L'Arpia Morente di Ghilardi entra nella nostra collezione artistica: la donazione di Tiziana Cordani

Si arricchisce la collezione di opere d'arte contemporanee di Fondazione Città di Cremona, grazie alla donazione da parte di Tiziana Cordani della scultura “Arpia Morente” in terracotta ingobbiata, opera di Agostino Ghilardi. Il passaggio è stato ufficializzato negli spazi della galleria Pqv Fine Art di palazzo Fodri, dove l’opera è stata esposta insieme a una ricca selezione di opere del Novecento appartenenti alla collezione di Fondazione, una delle più esaustive in provincia.

In questo caso il dono porta con sé un forte carico emotivo perchè questa realizzazione di metà anni Novanta del cremasco e soncinese d'adozione Ghilardi, è stata per vent'anni un oggetto custodito gelosamente da Cordani nella propria abitazione, che l’ha aiutata a superare alcuni momenti dolorosi legati a malattia. "Certe volte mi sedevo in poltrona e la guardavo, lì davanti a me e tra di noi c'era una sorta di dialogo muto che mi mancherà sicuramente moltissimo", racconta. "Quando mi sentivo oppressa e tormentata, travasavo in un certo qual modo in questa figura quelli che erano i miei problemi, essa li raffigurava e allo stesso tempo costituiva per me una catarsi. Parlo del dolore sia fisico che interiore, quello dei sentimenti, dei pensieri e di tutto quanto si porta dietro l'esistenza.

La vita è fatta di casualità e la lettura di un libro dedicato alla mitologia greca e al formarsi dei grandi miti, mi ha riavvicinato alla vicenda dell'arpia, figura in parte femminile in parte grifagna che esprime il dolore dell'essere imprigionati e di non poter vivere totalmente la propria vita".

E' stato da queste letture che è scaturita l'intitolazione dell'opera da parte della stessa Cordani.

"L'avevo ricevuta in dono da Agostino quando venni colpita da un serio problema di salute - continua Cordani - e ho deciso di donarla a mia volta nel 2019, dopo un altro momento difficile, sempre per motivi di salute, nella consapevolezza della bellezza della sua forza e capacità di impattare nel mondo di oggi, con tutto quanto sta succedendo. E senza nemmeno dirlo ai miei famigliari, ho pensato di farne il primo dei doni artistici da lasciare alla Fondazione prima di terminare il mio percorso come curatrice dei beni artistici.

L'Arpia lascia casa mia, ma entra in un'altra casa, che è allo stesso tempo la casa di tutti noi, la sede della Fondazione, dove penso che pian piano i cremonesi finiranno con l'innamorarsi di lei, come è successo a me. Ero anche sicura di donare un'opera che ha un pregio artistico importante".

Agostino Ghilardi, insegnante di scultura all'Accademia di Santa Giulia, la realizzò a metà degli anni Novanta dopo un lungo percorso di studio e approfondimento sui vasi dell'antica Grecia, le ceramiche eoliche e quelle cretesi, oltre a quelle dell'area della Mesopotamia.

Una ricerca durata anni e anni, catturando così il segreto di quelle infinite sfumature di rosa, rosso, verde che animano le superfici lisce del vasellame, per riprodurle trattando il materiale a lui più congegnale, quella terra che caratterizza la Pianura Padana, così malleabile e affascinante, "che quando cammini crea l'impronta. La terracotta è nella nostra tradizione, è il materiale più umile, di una grandissima praticità, e appartiene al nostro Dna di pianura".

Così è nata di getto, in appena un giorno, questa creazione che rappresenta l'essere mitologico caduto a terra, metà donna e metà uccello, colta in un grido straziante e nello spasmo del corpo. "Quando si lavora ci si fa prendere dall'impeto dell'immagine. Quando crei, quello che prende forma non è più quello che pensavi all'inizio, ma lo devi comunque lasciare libero", rivela Ghilardi. E a proposito del gesto di Cordani: "La gratuità di cui sta dando prova mi ha molto colpito, è un concetto che oggi non esiste quasi più. Ma le opere una volta fatte sono come i figli, se ne devono andare per il mondo.

Sono rimasto molto sorpreso che Tiziana se ne sia staccata, e questo fa di lei una vera e propria docente di vita. Questa è stata una lezione anche per me".

Un sentito ringraziamento a Tiziana Cordani è giunto da Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona. Non a caso per la firma dell'atto di donazione è stata scelta la galleria Pqv di Palazzo Fodri, generosamente concessa dal titolare Pietro Quattriglia Venneri, dove si è da poco conclusa l'esposizione di quadri e sculture del Novecento della Fondazione. "Abbiamo scelto di essere qui per la firma - ha detto Garoli - a suggello di questa bellissima mostra visitata da molti cremonesi e gruppi di fuori città, che con l'occasione hanno potuto vedere anche palazzo Fodri. Le opere d'arte sono il biglietto da visita migliore per la nostra Fondazione, in aggiunta a tutte le opere di natura sociale a cui siamo chiamati".

Ancora da decidere quella che sarà la collocazione esatta di quest'opera da ammirare a tutto tondo, all’interno del Palazzo della Carità di piazza Giovanni XXIII. "Una delle cose su cui ho puntato molto negli ultimi tempi", rivela Cordani in veste stavolta di curatrice della collezione, "è stato di acquisire delle ceramiche o dei cotti, perchè la scultura è una parte rilevante della produzione artistica cremonese, ma è anche la meno conosciuta e la meno apprezzata o compresa. Per questo ho voluto colmare i vuoti, cercando di avere almeno due opere per ciascun autore". Ed ecco quindi le due opere di Sereno Cordani, padre di Tiziana e figura di spicco del Novecento italiano, e poi due Biazzi, Tomé, Botti.  

"L'Arpia Morente - è la riflessione finale di Cordani - mi ha sempre ricordato un po' le gargouilles, per quell'impatto greve della materia non ancora uscita dal suo bozzolo. Quest'opera ha un sacco di collegamenti dal punto di vista storico e artistico e per questo una collezione pubblica è la collocazione migliore.

Quando un'opera d'arte è diventata tua perchè l'hai amata e ti ha fatto capire delle cose, per tanto tempo, in effetti non ti abbandona mai, fa sempre parte di te e non la lasci più".