29/01/22

PALAZZO FODRI, UN BENE DA CONSERVARE: CANTIERE IN CORSO

Un restauro conservativo per preservare un importante patrimonio della comunità cremonese come Palazzo Fodri. Fondazione città di Cremona investe nella più recente delle sue acquisizioni, risalente al 2009, e mette mano alla manutenzione della parte meridionale del fabbricato, già convento delle suore di Valverde e del Monte di Pietà, quindi sede di Cariplo, poi Banca Intesa. Attualmente questa parte è occupata dal Centro per l'Impiego della Provincia di Cremona e dalla società Net4Market. Il progetto di restauro è opera dello studio di architettura e ingegneria Beltrami e aveva lo scopo di ridurre, rallentare ed eliminare le forme di alterazione e degrado, garantendo una migliore durata e conservazione dei materiali, attraverso un intervento generale di ripristino dei materiali costruttivi e ornamentali che nel tempo si sono degradati.
Una delle parti più ammalorate è la fascia di sottogronda, che presentava numerose criticità, legate all'esposizione diretta agli agenti atmosferici e alle perdite dei canali di gronda e dei pluviali. Il distacco della pellicola pittorica è probabilmente la conseguenza di un intervento di tinteggiatura erroneo. Tra l'altro, sono stati revisionati tutti i frontalini in marmo di Botticino che ornano la gronda e si è intervenuti anche sul balcone che guarda su corso Matteotti, con manutenzione, pulitura e consolidamento degli elementi architettonici e decorativi.
Interventi anche sugli infissi e sui davanzali, che presentavano rotture in vari punti, come pure nelle cornici dei finestroni al piano terra.

La fisionomia attuale del palazzo, rimaneggiato nel corso dei secoli, risale agli inizi del '900, su disegno dell'architetto Ettore Signori, che si ispirò a riferimenti tardo rinascimentali, rielaborati ecletticamente. Il progetto subì varie traversie e modifiche, fino a definirsi come lo vediamo attualmente, con le due facciate, in corso Matteotti e vicolo Valverde, caratterizzate da un rivestimento in pietra artificiale al primo piano e da un bugnato subbiato al piano terreno, che rimanda alle antiche banche fiorentine.
Il piano superiore si caratterizza invece per una successione di lastre scannellate in pietra artificiale: durante il restauro è stato anche controllato lo stato del fissaggio alla muratura retrostante.

Un intervento complesso, dovuto alla varietà dei materiali impiegati e delle lavorazioni, "che abbiamo fortemente voluto - spiega Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona - per non depauperare un patrimonio che è di tutta la collettività cremonese. Un patrimonio che ci consente di proseguire quegli interventi a favore dei soggetti più fragili della società, che è il compito primario della Fondazione". Grazie al bonus facciate, parte dei lavori saranno ripagati dalla detrazione fiscale.