SOLIDARIETA' ED EDUCAZIONE DIGITALE, FINANZIATI I PROGETTI DI ARCIPELAGO E COOPERATIVA DI BESSIMO
Sono due i progetti vincitori dei contributi stanziati da Fondazione Città di Cremona per iniziative contro la povertà digitale, allo scopo di rendere accessibili strumenti diventati ormai indispensabili per comunicare, ottenere documenti, rapportarsi con le pubbliche amministrazioni, ma anche studiare, lavorare, tenersi informati, distinguere notizie vere da fakes. In una parola, raggiungere una "democrazia digitale" che diminuisca le differenza tra chi ha potuto godere di una scolarità adeguata ai tempi e chi invece ha dovuto affrontare altri scogli. Ma anche per chi semplicemente per questioni anagrafiche o solitudine non ha mai incontrato la tastiera di un pc.
Si tratta dei progetti "Help desk" del circolo Arci Arcipelago; e di "Mind the Gap", presentato da Cooperativa di Bessimo onlus (capofila) in partnership con Cosper, Auser volontariato comprensorio di Cremona, Auser Unipop Cremona e il sostegno di Forum provinciale del terzo Settore, APIColf, Auser Città di Cremona, consorzio Sol.Co.
Entrambi i progetti sono costruiti in cofinanziamento e Fondazione ha erogato complessivamente 35mila euro. "Con questo bando - afferma Roberto Galletti, consigliere di Fondazione - si voleva andare a colmare il gap che separa diverse categorie di persone dal mondo digitale. L'accesso alla rete è sempre più indispensabile, lo richiedono anche le istituzioni, ed è un modo per velocizzare la burocrazia. Sono progetti che vedono la cooperazione di più realtà, abbiamo selezionato percorsi innovativi e sperimentazioni già avviate".
HELP DESK - "Nell’ambito individuato dal bando - spiega Aurora Diotti, presidente del circolo Arcipelago - abbiamo all’attivo da aprile 2021 il progetto “Solidarietà Digitale”, un servizio nato su base volontaria che prevede la raccolta di materiale informatico, il ricondizionamento e la redistribuzione a persone in condizione di svantaggio socio-economico, sulla base soprattutto di segnalazione da parte degli enti operanti nel settore sociale, ad esempio i tutor condominiali, o insegnanti consapevoli delle difficoltà di alcuni loro alunni. Finora abbiamo ricevuto donazioni da una quarantina di persone, a vantaggio di circa 12 beneficiari tra nuclei familiari ed enti del terzo settore".
"Già dalla sua nascita, il progetto intendeva essere una prima tappa di un percorso più ampio, passando dal soccorso informatico ad una vera e propria educazione digitale al servizio dei cittadini. La volontà è quella di accompagnare le persone nel processo di digitalizzazione, che può essere un’opportunità di migliorare le proprie condizioni di vita, oltre che di partecipare alla vita pubblica e di conoscere e comprendere la realtà contemporanea". Il circolo di via Speciano, con un direttivo costituito al 90% da giovani under 35, ha iniziato mettendo a disposizione le competenze digitali dei soci, in prevalenza persone tra i 18 e i 35 anni, molti dei quali già "del mestiere" in quanto a utilizzo base dei dispositivi informatici, dei social network e dei contenuti online.
"Il contributo di Fondazione ci dà ora la possibilità di stabilizzare queste attività, mettendo a sistema quanto già facevamo, prevedendo anche qualche ora retribuita in modo da garantire più continuità", aggiunge la presidente. Diverse le azioni previste del progetto, che complessivamente ammonta a poco meno di 28mila euro, in parte cofinanziato dallo stesso circolo: implementazione delle attività di solidarietà digitale con l'acquisto di componenti elettronici integrativi e collaborazione di personale tecnico; corsi di formazione digitale gratuiti rivolti principalmente a over 65, stranieri residenti e cittadini in condizione di svantaggio socioeconomico; riqualificazione dell'aula informatica presente in sede, al piano terra, con ingresso da via XX Settembre (arredi e attrezzature, sostituzione dell'impianto luci, cablaggio, videoproiettore, utenze...); attivazione di uno sportello di supporto gratuito ed itinerante, in collaborazione con associazioni e comitati di quartiere; distribuzione di materiale informativo, come booklet e pacchetti di lezioni digitali per acquisire conoscenza dei dispositivi, o utilizzare Office, o ancora accedere ai servizi digitali al cittadino, il tutto gratuito per i beneficiari individuati.
L'esperienza del lockdown ha scoperchiato il problema del digital divide, anche in una città tutto sommato ben servita dalla rete. "E' allora - conclude Diotti - che ci siamo chiesti: perchè non lavorare più in profondità?"
MIND THE GAP - Due i target per l'inclusione digitale previsti nel progetto della Cooperativa di Bessimo. Uno diretto, costituito da tre categorie: gli anziani attivi come volontari e come utenti delle varie attività gestite da Auser e Cosper (centri anziani, comunità, ecc.); le badanti straniere, spesso sopra i 50 anni e senza competenze digitali (intercettate soprattutto attraverso APIcolf); i soggetti svantaggiati noti alla cooperativa di Bessimo, attiva nel mondo delle tossicodipendenze.
Un target indiretto è quello costituito da ragazzi e giovani che saranno i veri promotori dell'azione formativa: il progetto infatti è stato pensato anche per indurre consapevolezza tra le giovani generazioni e per favorire il ricambio generazionale nelle associazioni stesse.
“Si intende infatti incrementare l’attenzione verso le categorie più fragili da parte dei giovani valorizzando le loro competenze digitali e introducendo concetti di cittadinanza digitale responsabile”, afferma Roberto Laini, responsabile Progettazione Sociale della Cooperativa di Bessimo.
"E'previsto un gruppo di venti ragazzi partecipanti, ai quali saranno dedicati specifici incontri con esperti in materie informatiche ed educatori per quanto riguarda gli approcci relazionali. Una volta costituiti i gruppi di lavoro, i giovani saranno chiamati a collaborare per costruire i corsi di alfabetizzazione digitale e partiranno le attività formative verso i vari soggetti target".
Previsti quattro corsi di otto incontri ciascuno con i volontari anziani, raccolti in piccoli gruppi di 4-5 persone che a loro volta potranno trasmettere le competenze acquisite ai loro pari innescando un meccanismo virtuoso; due con le badanti, ciascuno di 8 incontri per gruppi di almeno 10 donne; e due corsi, sempre in otto lezioni, per soggetti svantaggiati o fragili.
I giovani tutor si impegneranno successivamente ad affiancare per un certo periodo di tempo i rispettivi 'allievi', seguendoli nel muovere i primi passi in autonomia: ad esempio scaricare ricette ed esami dal fascicolo sanitario elettronico, prenotazione di visite, richiesta di benefici economici, e così via.
Come ricompensa, poco più che simbolica ma con finalità motivazionale, i giovani formatori riceveranno un buono da 50 euro da spendere in cultura: cinema, musica, teatro, librerie.
I corsi si svolgeranno in diversi luoghi: sede Auser presso la Portineria di Cremona Solidale, Ciclofficina, Apicolf, e presso la sede della cooperativa di Bessimo. Complessivamente sarannoi coinvolte 80 - 100 persone; il costo complessivo del progetto è di circa 33mila euro, anche questo cofinanziato in parte dai soggetti promotori.