LA FONDAZIONE ALLA PRESENTAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE DI CREMONA SOLIDALE
Una giornata dedicata soprattutto ai volontari delle diverse associazioni che stanno prestando servizio a Cremona Solidale, ma anche l'occasione per mostrare l'importanza della collaborazione tra Comune, Fondazione Città di Cremona e la stessa Cremona Solidale nel campo socio assistenziale. La presentazione del Bilancio Sociale 2020 realizzato dall'azienda che gestisce il Geriatrico Soldi, è stata tutto questo e si è svolta giovedi 28 ottobre nella sala delle ex cucine della struttura di via Brescia. Per la Fondazione erano presenti la presidente Uliana Garoli e il segretario generale Lamberto Ghilardi mentre a fare gli onori di casa sono stati il presidente di Cremona Solidale Emilio Arcaini, la direttrice generale Alessandra Bruschi, la coordinatrice sociale Roberta Barilli. Il sindaco Gianluca Galimberti e l'assessore alle Politiche sociali e fragilità Rosita Viola hanno illustrato la centralità del welfare nelle scelte dell'amministrazione comunale e le nuove prospettive dell'assistenza legate ai cambiamenti sociali.
In questa struttura "a tre" che regge il welfare cremonese, Fondazione di Cremona gioca non solo la parte del proprietario degli immobili a cui spettano le manutenzioni, ma anche il ruolo di ponte tra Cremona Solidale e la cittadinanza. Non a caso è stata ricordata l'importanza delle donazioni per far fronte agli investimenti: ne sono esempio le quattro palazzine sorte negli anni, grazie alle quali è stato possibile riqualificare l'offerta sanitario assistenziale agli anziani, tutte dedicate ai benefattori Mainardi, Somenzi, Azzolini. Ultimo in ordine di tempo, è in corso l'intervento edilizio sulla palazzina storica Soldi, finanziato anche grazie all'ultimo lascito Somenzi, per la completa riqualificazione del centro diurno Alzheimer, del centro diurno integrato e per la nuova comunità alloggio.
Il salone delle ex cucine, dove si è svolta la presentazione, è strettamente legato all'architetto Massimo Terzi, ricordato dalla presidente Garoli come il progettista delle quattro palazzine, scomparso lo scorso anno a causa del Covid, che aveva particolarmente a cuore la ristrutturazione di questo spazio come luogo di aggregazione per consentire agli ospiti della Rsa nuove forme di socializzazione. "A volte questi spazi sono sembrati persino troppo grandi per le necessità - ha detto tra l'altro Garoli - ma il Covid ci ha fatto purtroppo comprendere quanto siano necessari ambienti ampi, soprattutto a servizio dei più fragili".
Una lungimiranza che adesso andrà applicata a 360°, per far fronte alle importanti sfide che l'assistenza impone, con particolare riguardo alla necessità di mantenere nel proprio ambiente di vita il più a lungo possibile una popolazione anziana in costante crescita. Il polo di via XI febbraio, con il suo mix di servizi per anziani con ancora discrete capacità di autonomia, guarda proprio a questo.