15/11/24

PALAZZO DELLA CARITA' FULCRO DI "GIOVANI IN CENTRO"

La sede di Fondazione Città di Cremona in prima fila per sostenere le progettualità di "Giovani in centro", l'incubatore di proposte con protagoniste associazioni e aggregazioni spontanee di giovani, voluto dal Comune di Cremona per far rinascere lo spazio urbano compreso tra piazza Lodi e piazza Giovanni XXIII, proprio dove si trova il nostro Palazzo della carità. E' qui che a fine settembre si è tenuta l'assemblea di lancio del percorso, sostenuto anche da un contributo di regione Lombardia, con gli interventi del sindaco Andrea Virgilio, della presidente di Fondazione Città di Cremona Uliana Garoli e la partecipazione del progettista del recupero architettonico dell'ex ospedale di san Francesco Saverio Isola di Studio Isolarchitetti e dell'antropologo Andrea Staid. A introdurre l’incontro Luca Burgazzi, assessore al Turismo, espressività giovanile ed eventi.

E' stato solo il primo passo di un percorso che coinvolgerà sempre più la nostra Fondazione a favore delle giovani generazioni cremonesi. Fondazione Città di Cremona infatti, attraverso uno specifico protocollo d'intesa con il Comune, è diventata sede del punto informativo di "Giovani in Centro", ospitando nei suoi spazi attività di incontro, esposizione e comunicazioni riguardanti il progetto, confermando una comune visione sulla città, sul modo di abitarla e renderla viva per le generazioni più giovani.

“Palazzo della carità è al centro del grande cantiere che sta per nascere. Da sempre la sede della Fondazione è fulcro e punto di riferimento di tante associazioni che operano nel sociale. Aprire le sue porte e’ dunque una scelta naturale per favorire la più ampia partecipazione, perché gli spazi rigenerati non sono tali senza il coinvolgimento della comunità che li anima”, ha spiegato Uliana Garoli.

“Giovani in centro - ha aggiunto il sindaco Virgilio - è un progetto di rigenerazione urbana, e al contempo un’azione con cui si intende abbracciare e coinvolgere a più livelli tutta la città per rendere le fasce più giovani protagoniste, con l’idea di andare a impattare in maniera concreta tanto in termini sociali quanto economici e culturali, definendo nuove forme di abitare la città e renderla attrattiva anche verso pubblici esterni come studenti e lavoratori. Da questo punto di vista, le fondamenta della strategia Giovani in centro poggiano sul desiderio di sostenere e armonizzare tre risorse cittadine importantissime: il capitale umano rappresentato dai giovani, dalle nostre comunità, quello materiale rappresentato dagli edifici e quello immateriale, rappresentato dalla portata sociale e culturale dell’intervento, che non può prescindere dalla collaborazione tra gli attori che, a diverso titolo, prendono parte alla vita della città”-

Saverio Isola (Studio Isolarchitetti) ha illustrato il progetto approvato sull’ex Chiesa di San Francesco. L’intervento, riguarda un edificio che nei secoli ha visto molteplici trasformazioni da convento, ad ospedale, fino poi alla chiusura degli ultimi 50 anni. La proposta si inserisce, quindi, in maniera rispettosa nel solco di questa memoria secolare, restituendo alla collettività un edificio modulabile che prevede spazi per servizi con particolare attenzione alle fasce più giovani, per la scuola di seconda opportunità, e per laboratori, aule musicali e sedi di associazioni. L’intenzione è quella di rispettare l’identità del luogo e renderlo aperto e al servizio della città secondo una visione contemporanea che permetterà di poterlo adattare e utilizzare anche in base alle esigenze future. Il percorso in fase di realizzazione è caratterizzato da una forte interdisciplinarietà dei processi decisionali, sottolineando l’importanza dell’accordo tra Comune di Cremona e Soprintendenza, relativo ad attività di studio e ricerca volte a fornire un’adeguata conoscenza della stratificazione storica del sito dell’ex Chiesa di San Francesco per poter ipotizzare il recupero completo del complesso nei prossimi anni.

Infine Andrea Staid, antropologo, ha illustrato l’articolazione delle tre lezioni di Social Design che si svolgeranno, da oggi fino al 28 settembre, negli spazi della Fondazione. Si tratta di tre incontri dedicati alle associazioni del territorio, che hanno aderito numerose, attive in ambito culturale, della coesione sociale e del supporto alla partecipazione dei giovani, al fine di condividere strumenti e definire modalità di collaborazione, partecipazione e progettazione che tengano in considerazione un’idea di rete necessaria in termini di solidarietà e cura degli altri e delle relazioni per una città contemporanea e inclusiva, che non lasci indietro nessuno.