01/09/17

Tennis in Carrozzina: la Fondazione sostiene il progetto sociale

Non è soltanto uno sport, ma un vero e proprio progetto sociale. Oltre al sano agonismo tra gli atleti e ai verdetti del campo, in pochi anni il tennis in carrozzina ha arricchito la cittadinanza cremonese con incontri scolastici, convegni e tante preziose esperienze di volontariato. La Fondazione Città di Cremona, come espresso nella Relazione di Missione 2016, aveva deliberato - premiando tante iniziative sul territorio - un contributo economico di 2mila euro per il progetto tennis in carrozzina della Canottieri Baldesio dove anche quest’anno da giovedì 7 a domenica 10 settembre è in programma il Torneo Internazionale Future Maschile di Tennis in Carrozzina.

 

Ne abbiamo parlato con gli organizzatori del torneo, quarta edizione quest’anno, Alceste Bartoletti e Roberto Bodini. Entrambi soddisfatti della credibilità maturata dalla città di Cremona e testimoniata dagli apprezzamenti in primo luogo degli atleti. Centinaia, che Bartoletti ha imparato a conoscere fin dalla Coppa del Mondo di Tennis in Carrozzina ospitata sempre dalla Baldesio nel 2008. «Questo sport è il più praticato al mondo dai disabili in carrozzina: 10mila atleti, di cui 200 in Italia. Al torneo avremo in tabellone i primi cinque a livello nazionale». Piena la sintonia con la Fondazione Città di Cremona sui temi dell’assistenza ai disabili con riguardo soprattutto verso l’assistenza e l’inclusione sociale delle persone. Spiega Bodini: «i costi di quelle carrozzine vanno dai 4mila euro in su. È anche grazie a bandi come il vostro che garantiamo l’attrezzatura necessaria ai nostri atleti».

 

Iniziative sociali come quelle del Tennis in Carrozzina hanno convinto la Fondazione Città di Cremona proprio sulla base delle conquiste che eventi simili garantiscono in campo educativo e politico. Decine gli studenti delle superiori che saranno coinvolti come volontari alla quarta edizione del torneo. Poi gli autisti e gli interpreti, che accoglieranno i tanti atleti stranieri (37 iscritti al tabellone, poco più della metà italiani). E infine gli studenti del corso di laurea in Fisioterapia dell’Università degli Studi di Brescia che presteranno le proprie competenze agli sportivi.