PALAZZO DELLA CARITA' FULCRO DELLE ATTIVITA' DI "GIOVANI IN CENTRO"
Palazzo della Carità sede di Fondazione Città di Cremona diventa punto informativo per il progetto Giovani in Centro, l'iniziativa di rigenerazione urbana promossa dall'Amministrazione Comunale, che ha preso il via giovedi 26 settembre con il primo dei tre Laboratori rivolti alle associazioni cittadine chiamate a dare il loro contributo su come progettare gli spazi dell'ex ospedale di San Francesco e del parco del Vecchio Passeggio.
Nella mattinata il progetto è stato illustrato nella Sala del Consiglio dal sindaco Andrea Virgilio, l'assessore Luca Burgazzi, il progettista architetto Saverio Isola dello Studio Isolarchitetti e dall'antropologo Andrea Staid. Ad aprire i lavori Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona, che tra le sue attività riserva grande attenzione ai giovani.
“Palazzo della carità - ha spiegato - è al centro del grande cantiere che sta per nascere. Da sempre la sede della Fondazione è fulcro e punto di riferimento di tante associazioni che operano nel sociale. Aprire le sue porte è dunque una scelta naturale per favorire la più ampia partecipazione, perché gli spazi rigenerati non sono tali senza il coinvolgimento della comunità che li anima”.
Ricordato anche l'impegno profuso dalla Fondazione in altri recuperi strutturali di palazzi storici che rischiavano di perdere centralità nella vita dei cremonesi: palazzo Fodri, acquisito e ristrutturato dalla Fondazione, tornato ad essere luogo di aggregazione culturale; e, con altri obiettivi, Casa Barbieri Raspagliesi di via XI Febbraio, dove coesistono residenze e attività assistenziali per anziani: "Anche in quel caso una semplice operazione, l'apertura di una porta nel muro che divide il giardino dal complesso di via Bonomelli, è bastata per creare una piccola rivoluzione urbanistica che consente di mettere in comunicazione due realtà care alla comunità cremonese e restituire alla cittadinanza spazi poco conosciuti”.
"Fondazione Città di Cremona - si legge nella Dichiarazione di Intenti sottoscritta con il Comune per”Giovani in Centro” - intende partecipare alla realizzazione del progetto in coerenza con la sua missione (la Fondazione ha lo scopo di aiutare, assistere e sostenere giovani e anziani in difficoltà) e per favorire l’accesso al patrimonio culturale rappresentato dalle donazioni artistiche dei cittadini cremonesi.
Nell'ambito di tale importante progetto, assume particolare rilevanza la presenza della Fondazione Città di Cremona, anche per le opportunità generate dalla collocazione strategica della propria sede in via Giovanni XXIII, in quanto molte iniziative di formazione, eventi ed incontri riguardanti il Progetto Giovani in Centro verranno realizzate nella sede di Fondazione considerato che il Progetto prevede un vincolo di localizzazione delle azioni nelle aree oggetto del Progetto stesso".
Dunque, per i prossimi tre anni (fino al 2027) palazzo della Carità diventerà luogo di informazione di Giovani in Centro, ospitando nei suoi spazi attività di incontro, esposizione e comunicazione riguardanti il progetto, confermando una comune visione sulla città, sul modo di abitarla e renderla viva per le generazioni più giovani.
L'antropologo Andrea Staid ha animato nel pomeriggio del 26 settembre il primo dei tre laboratori di "Social Design" dedicati alle associazioni del territorio, che hanno aderito numerose, attive in ambito culturale, della coesione sociale e del supporto alla partecipazione dei giovani, al fine di condividere strumenti e definire modalità di collaborazione, partecipazione e progettazione che tengano in considerazione un’idea di rete necessaria in termini di solidarietà e cura degli altri e delle relazioni per una città contemporanea e inclusiva, che non lasci indietro nessuno.
A conclusione della mattinata, un affascinante viaggio all'interno del complesso di San Francesco, con la guida dell'architetto Isola, che ha consentito ai rappresentanti delle associazioni di prendere visione di uno spazio dalle enormi potenzalità ma bisognoso di una serie di interventi per evitare che il tempo lo cancelli. Tre piani (atrio, primo piano e sottotetti a volte) che troppo a lungo sono stati abbandonati.