09/10/22

GIORNATA DELLA FONDAZIONE, PALAZZO FODRI PROTAGONISTA

Il fascino dell'arte per diffondere il senso di un impegno. La Giornata di Fondazione Città di Cremona, che ogni anno si celebra in prossimità della festa di san Francesco d'Assisi, si è svolta all'interno di palazzo Fodri, gioiello rinascimentale diventato simbolo dell'impegno di Fondazione nella salvaguardia del patrimonio cremonese. Grazie alla collaborazione con la Galleria PQV Fine Art, quello di sabato 8 ottobre è stato anche il momento inaugurale della mostra sul Novecento Cremonese curata da Tiziana Cordani e Pietro Quattriglia Venneri, un assaggio della maggiore collezione cittadina di opere del secolo scorso, di proprietà della Fondazione.

La mattina si è aperta con i saluti di Uliana Garoli, presidente della Fondazione (con lei il vice Fiorenzo Bassi e la consigliera Paola Romagnoli) che ha riassunto le tante iniziative a sostegno del welfare locale compiute nell'ultimo anno, dai grandi investimenti sul patrimonio immobiliare, ai contributi per le associazioni che si occupano di anziani, donne in difficoltà, disabili.

 

Un ricordo è andato a Giacomo Spedini, già presidente di Fondazione recentemente scomparso; e un altro a Massimo Terzi, architetto, progettista delle palazzine di Cremona Solidale, l'azienda speciale del Comune legata a doppio filo alla Fondazione e rappresentata oggi dal presidente Emilio Arcaini e dalla direttrice generale Alessandra Bruschi. E proprio le strutture di via Brescia, insieme al complesso di casa Barbieri Raspagliesi di via XI febbraio, costituiscono i pilastri di un welfare per gli anziani e i fragili in continua evoluzione che Fondazione sta ammodernando con cospicui investimenti. Restauro della palazzina storica per realizzare comunità e alloggi protetti nel primo caso; residenze autonome nel cuore della città con una serie di servizi socio sanitari integrati, nel secondo.

 

"Il Fodri è il palazzo del rinascimento cremonese nel cuore della città, abbandonato per anni, che ha ripreso a vivere diventando luogo di cultura e di bellezza", ha detto Garoli. "Qui si studia la musica, si restaurano strumenti antichi, si fa diagnostica delle opere d’arte. Ed è sempre più punto di riferimento di eventi culturali che ci fanno tornare alla sua storia passata, ma anche guardare al futuro come luogo aperto alle visite dei cittadini cremonesi e dei tanti turisti che visitano la città. Per questo la nostra cura del palazzo non si è fermata alla parte strutturale, ma anzi si è intensificata mettendo mano alla facciata della parte non vincolata e ora a quella più impegnativa, vincolata".

 

Non solo cura del patrimonio, ma anche di chi in vario modo si adopera per eliminare diseguaglianze, come i fondi erogati per sopperire alla povertà digitale degli anziani o l'aiuto ad alcune famiglie ucraine scappate dalla guerra.

 

Sono seguiti gli elogi del sindaco Gianluca Galimberti e dell'assessore Rosita Viola e un intermezzo musicale di Myriam Traverso, studentessa di viola al Conservatorio Monteverdi. Quindi spazio all'arte, con l'inaugurazione dell'esposizione di 22 dipinti e 12 sculture rappresentative di una storia radicata negli enti benefici del passato ma che arriva ai giorni nostri, dalle vedute padane di Mario Biazzi e Renzo Botti, al ritratto di Tomè eseguito da Carlo Vittori; dal primo futurismo di Enzo Mainardi all'autoritratto fantastico di Sereno Cordani, fino agli operai di Sergio Tarquinio e alle opere più recenti di Giusy Asnicar e Gabriella Benedini.

 

Tra le sculture, oltre alle note teste di Stradivari (riproposta anche nella copertina del catalogo realizzato da PQV Fine Art) e di Mario Biazzi, entrambe opera di Pietro Foglia, le opere inedite della Dattilografa, gesso di Ercole Priori del 1962, opera fragilissima sottratta alla distruzione dal paziente restauro di Cristina Regini di Cremona Restauri, testimonianza della versatilità di Priori, in questo caso antesignano della valorizzazione del lavoro femminile; e l'Arpia Morente, terracotta ingabbiata del soncinese Agostino Ghilardi, che Tiziana Cordani ha inteso donare alla Fondazione: "E' un regalo - ha detto - che ho ricevuto in un periodo complesso della mia vita, e non volevo che restasse senza casa. Vorrei che un giorno trovasse una nuova casa e nuovi amici, una casa degli affetti come quella che io ho trovato nella Fondazione".

A conclusione della mattina, ricco buffet a cura delle Fornelle.

La mostra resterà aperta fino al 6 novembre con orario 10-13 e 16-19.