La scuola di seconda opportunità ha trovato sede nel Palazzo della Carità
La "Scuola di seconda opportunità" ha trovato una nuova sede al piano terra di Palazzo della Carità e potrà così incrementare le proprie attività per ridurre la dispersione scolastica. Le nuove aule sono state inaugurate giovedi 8 luglio alla presenza del Sindaco Gianluca Galimberti, dell'Assessore alle Politiche Sociali e fragilità Rosita Viola, dell'Assessore all'Istruzione Maura Ruggeri e dell'Assessore con delega ai Giovani e Politiche della Legalità Luca Burgazzi. Numerosi i partecipanti in rappresentanza di enti, istituzioni (Prefettura di Cremona, ATS Val Padana, ASST Cremona, Ufficio Scolastico Territoriale), terzo settore ed associazioni, coinvolti nel progetto ed impegnati ogni giorno al fianco di molti giovani, ragazze e ragazzi che nel vivo della loro esperienza di crescita faticano a stare a scuola e vivere nella comunità.
La sede è stata allestita con materiali prodotti dai ragazzi che hanno partecipato al percorso Cremona Wave. Inizia adesso, non domani, avviato due anni fa in forma sperimentale, con una piccola mostra, video, e quadri. Nei prossimi mesi ospiterà altri servizi e attività rivolte ad adolescenti e giovani grazie alla collaborazione già in atto con ASST Cremona.
Il progetto vede impegnato il Settore Politiche Sociali nell'ambito della co-progettazione del Servizio integrato di interventi di promozione, prevenzione, cura e protezione del minore e della sua famiglia, in collaborazione con il Settore Politiche Educative, attraverso la collaborazione delle Cooperative Cosper e Nazareth.
L'ampio spazio messo a disposizione da Fondazione Città di Cremona non è casuale: come sottolineato da Paola Romagnoli, membro del CdA e docente alla scuola media Campi direttamente coinvolta nel progetto, questo è un luogo storico e simbolico nel quale da oltre mezzo secolo, con diverse modalità a seconda dell'epoca, ci si è presi cura della comunità. E qui si trova anche la sede dell'Associazione ex allievi dell'orfanotrofio Lazzaro Chiappari, presente con il Presidente Arnaldo Scazzoli, che da sempre è impegnata a favore di minori e giovani e con la quale si potranno sviluppare ulteriori sinergie, così come con le diverse associazioni locali rappresentate dal Forum Provinciale del Terzo Settore a nome del quale è intervenuto Claudio Ardigò.
Insieme al gruppo degli operatori sociali e degli educatori, alla dirigente del Settore Politiche Sociali Eugenia Grossi, alla responsabile del Servizio Politiche Educative Silvia Bardelli, che hanno lavorato insieme per realizzare il percorso, era presente anche Michele Gagliardo, educatore, responsabile nazionale per la formazione di Libera, già formatore e coordinatore dell'Università della Strada del Gruppo Abele, che ha supportato con la sua esperienza l'avvio e lo sviluppo della sperimentazione.
Gagliardo è intervenuto spiegando le principali azioni realizzate, quali l’introduzione della figura dell’educatore scolastico nelle scuole secondarie di primo grado e l’avvio dell’esperienza pilota di quelle che vengono chiamate “scuole di seconda opportunità”, occasioni per coinvolgere nuovamente in percorsi di formazione e di crescita quei ragazzi che hanno abbandonato la scuola prima del conseguimento della licenza media.
La scuola di seconda opportunità pone al centro l'individualizzazione dei percorsi, la cura della singolarità delle vite e permette di costruire insieme sapere attraverso le esperienze, le relazioni, il fare, l'apprendimento collaborativo. Finora l'esperienza cremonese ha visto il recupero di una decina di ragazzi che avevano definitivamente abbandonato lo studio portando quattro di loro al conseguimento della licenza media e quini all'iscrizione a percorsi di istruzione superiore.
Nello specifico sono quattro le scuole medie cittadine, “Vida”, “Anna Frank”, “Virgilio” e “Campi”, che partecipano al percorso, circa 50 i docenti e oltre 80 i ragazzi coinvolti sia a livello di lavoro individuale che di classe. La dirigente Daniela Marzani della Scuola “Virgilio” e la docente Paola Romagnoli, per la “Campi” hanno portatola loro esperienza.
Le attività di questo biennio sono state inevitabilmente segnate dall’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha radicalmente cambiato gli scenari e le prospettive. Non è stato facile realizzare le attività ed arrivare all'apertura della sede. Il lungo periodo di sospensione della scuola ha fatto comprendere quanto essenziale essa sia per i nostri sistemi sociali. La didattica a distanza ha fatto anche comprendere che, nonostante la tecnologia possa essere una preziosa risorsa, la dimensione della relazione reale e non virtuale fra le persone, la prossimità è un elemento che non è possibili surrogare e rappresenta il primo motore della crescita e della formazione dei nostri ragazzi. Si riscontrano un aumento delle fragilità e ci sono ripercussioni di questo lungo periodo di emergenza sulle vite dei bambini e degli adolescenti. Per tale motivo supportare gli insegnanti nel loro difficile compito, in questo momento così complesso, diventa una priorità, così come rafforzare l’integrazione fra la scuola e il territorio, rinsaldare l’alleanza fra tutte le parti a partire dal nuovo coinvolgimento delle famiglie
La sede è un punto di arrivo e di partenza verso il consolidamento di un nuovo modello di intervento nell’ambito del contrasto del fenomeno della dispersione scolastica.
“Cremona è una città che sta investendo moltissimo sui giovani, con loro e per loro", ha detto il sindaco Gianluca Galimberti. Ecco anche l'esperienza della scuola di seconda opportunità, per la crescita civile e umana di tutti le giovani e i giovani, in particolare contro la dispersione scolastica. Cremona cresce grazie agli investimenti grandissimi sulle scuole e sui tantissimi progetti didattici e culturali dagli 0-6 anni fino alle scuole superiori, allo sviluppo enorme delle Università, alle azioni di aiuto anche psicologico, alle proposte di orientamento e di legame tra scuole, Università e imprese, alle tantissime iniziative culturali, musicali e sportive, ai molteplici percorsi di accompagnamento educativo, allo sviluppo economico, culturale e di occupazione che sempre perseguiamo. La scuola di seconda opportunità in questo panorama rappresenta in modo eclatante il desiderio di prendersi cura dei nostri ragazzi in una relazione educativa forte. Perché tutta la comunità di Cremona possa diventare sempre di più una comunità educante”.
L'assessore Rosita Viola ha ricordato gli obiettivi del percorso sperimentale: supportare la valenza educativa propria della funzione sociale svolta dalla scuola; potenziare il raccordo fra i servizi e il mondo della scuola, fra scuola e territorio a favore di una più efficace presa in carico integrata delle situazioni più fragili, aggancio precoce e approccio promozionale; sperimentare nuove strategie e ulteriori strumenti in grado di intervenire in modo efficace per contrastare la dispersione scolastica e promuovere una scuola e contesti educativi inclusivi; promozione di un approccio integrato e inserito in una strategia complessiva di intervento a favore dell’adolescenza definita a livello di città.