VITA DI COMUNITA' AL TEMPO DEL VIRUS: L'ESPERIENZA DI 'DOPO DI NOI, INSIEME'
Lo stallo causato dalla pandemia da Covid ha rallentato anche il trasferimento nella nuova sede di Via XI febbraio della comunità per disabili gravi di via Cattaro. L'ultimo piano dell'immobile ristrutturato dalla Fondazione Città di Cremona presso casa Barbieri - Raspagliesi e pronto ormai da oltre un anno, è stato adeguato per consentire il trasferimento e dare modo agli altri inquilini di via Cattaro, la fondazione Dopo di Noi Insieme, di avere spazi più grandi e mettere in campo nuove progettualità.
Si attendono dunque tempi migliori. Ma come sono stati vissuti questi ultimi due mesi di lockdown da chi vive in comunità? Lo abbiamo chiesto a Libero Zini, presidente di Dopo di Noi, Insieme. "E' un periodo di isolamento pesante, credo che l’ultima uscita che i ragazzi hanno fatto sia stata un lunedì di due mesi fa”. Da una ventina di volontari, tra cui quelli del servizio civile, che a turno fornivano assistenza creando anche un po’ di varietà alle giornate, si è passati ai soli operatori della cooperativa Società Dolce e sono vietate le visite dei famigliari. “E’ stata una situazione nuova sia per i famigliari che per i ragazzi; si organizzano giochi e intrattenimenti vari per alleviare il peso psicologico del lockdown; ma quello che ha giovato molto sono state le videochiamate che tranquillizzano i ragazzi e soprattutto i familiari”. Sospesa anche la frequenza dei Centri diurni, dove gli ospiti si recavano abitualmente nei periodi di normalità, a pesare più del virus sono le conseguenze psicologiche della chiusura ad ogni forma di contatto con il mondo esterno.
“Lo stare chiusi in casa è stato pesante, ma inventando ogni giorno qualche attività diversa siamo riusciti a reggere. La preoccupazione maggiore, al di là del virus è il morale, sia dei disabili, ma anche dei genitori. Ieri parlavo con una mamma sola, che era molto contenta, perché aveva sentito il figlio contento”.
Le attività esterne che scandiscono l’anno sono naturalmente sospese: coro degli alpini in primavera, pranzo sociale a fine maggio, che quest’anno avrebbe dovuto avere luogo alla Pro Loco di Pieve San Giacomo; forse si salverà l’esibizione del coro Paulli prevista in autunno. A peggiorare le cose c’è l’azzeramento delle offerte, cosa comprensibile in un periodo in cui l’attenzione generale è stata sull’emergenza sanitaria.